Obiettivo raggiunto: ora Bper può esercitare un’influenza dominante
su Banca Popolare di Sondrio

Se il livello minimo indicato da Bper per l’operazione è un’adesione del 50% più 1 azione, l’istituto modenese ha però sempre mantenuto la possibilità di accettare una soglia al 35% più 1. Percentuale che ieri è stata abbondantemente superata. A questo punto non resta che attendere la chiusura di Borsa di stasera per capire a che livello si concluderà l’offerta

Sondrio

Spartiacque superato quindi. A poche ore dal termine dell’operazione che, aperta il 16 giugno chiuderà stasera, l’adesione all’offerta pubblica di scambio lanciata a febbraio da Bper sulla Banca popolare di Sondrio è arrivata ieri sera al 35,9% con un aumento significativo rispetto ai giorni precedenti (mercoledì sera le adesioni erano al 26,8%).

In particolare sono state 41.206.167 le richieste di adesione presentate nella giornata di ieri che hanno portato il totale a quota 162.496.879, ricordando che le azioni acquistate sul mercato in questi ultimi due giorni (ieri e oggi) non possono essere apportate in adesione all’offerta.

La prima soglia irrinunciabile è stata dunque messa alle spalle. Perché se il livello minimo indicato da Bper per l’operazione è del 50% più 1 azione, l’istituto modenese ha però anche sempre mantenuto la possibilità di accettare una soglia al 35% più 1. Percentuale che ieri è stata abbondantemente superata. Gian Franco Papa, l’a.d. dell’istituto modenese, si è sempre dimostrato fiducioso sul risultato dell’operazione e il mercato gli ha dato ragione. A questo punto non resta che attendere la chiusura di Borsa di stasera per capire a che livello si concluderà l’offerta. Più salirà l’asticella più facile sarà accelerare sull’incorporazione della Popolare di Sondrio e sulle sinergie. Ma già ora, secondo quanto era riportato nel prospetto d’offerta, la banca modenese può esercitare un’influenza dominante e garantirsi il controllo dell’assemblea ordinaria e quindi la maggioranza del consiglio di amministrazione dell’istituto sondriese.

La chiusura dell’offerta di Bper sulla Popolare dà la stura all’altra operazione di risiko bancario: il cda di Mediobanca è chiamato oggi a dire l’ultima parola sull’offerta pubblica di scambio lanciata da Mps, pronta a partire lunedì 14 luglio. L’idea prevalente è che il board ricalchi la bocciatura già espressa a fine gennaio sull’offerta, che considera distruttiva di valore. Da Piazzetta Cuccia è attesa una replica più puntuale sul progetto di unire una banca commerciale come Siena a una banca d’investimento, che da parte sua ha provveduto ad aggiornare il piano al 2028, in modo da consentire ai soci un confronto con un’alternativa di crescita “stand alone”. La stessa su cui aveva puntato nel suo piano industriale la Popolare di Sondrio «che non ha mai fatto acquisizioni, ma è cresciuta stand alone – ha ricordato Mario Alberto pedranzini, consigliere delegato e direttore generale in un’intervista rilasciata a Class Cnbc - e la piccola Banca Popolare è arrivata qui come una banca di sistema. E questo è un motivo di vanto anche perché ci confrontiamo con altre popolari, con altre banche che molto più blasonate di noi, hanno fatto una fine ingloriosa».

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