
Economia / Sondrio e cintura
Martedì 29 Luglio 2025
Popolare di Sondrio, in Valtellina restano logo e insegna. Cambia l’Iban
La fusione segna una svolta, ma Bper assicura la continuità operativa e la valorizzazione del legame con il territorio. Previsti nuovi servizi e opportunità per la clientela.
Sondrio
Un passaggio cruciale per il sistema bancario italiano, ma anche per la storia della Valtellina che, dopo l’addio al Credito valtellinese, vede chiudersi l’era ultracentenaria della Popolare.
La fusione per incorporazione della Banca popolare di Sondrio in Bper segna uno spartiacque tra un prima e un dopo pur con una promessa precisa da parte dell’istituto di Modena: preservare l’identità e la presenza storica dell’istituto valtellinese.
In provincia di Sondrio resteranno, infatti, logo e insegna della Popolare. «Riconosciamo la valenza di questi marchi locali – sottolinea Gianni Franco Papa, Ceo di Bper – così come avvenuto in Sardegna col Banco di Sardegna o in Liguria con Carige. Anche se comporta costi aggiuntivi per le campagne commerciali, investiamo volentieri per mantenere questi marchi nei loro territori di appartenenza». Quanto alle aree limitrofe a quelle in cui la Popolare è nata, Bper farà delle valutazioni per vedere se mantenere il logo o trasformarlo in Bper.
Dal punto di vista occupazionale, Papa esclude ogni ridimensionamento drastico: i dipendenti della Popolare, «di cui riconosciamo la grande professionalità», entreranno a far parte della “grande famiglia Bper”, con maggiori possibilità di crescita e carriera. Le eventuali uscite saranno solo su base volontaria, tramite prepensionamenti o pensionamenti anticipati, seguendo lo schema già adottato nelle precedenti operazioni di integrazione.
Sul fronte degli sportelli, l’Antitrust ha imposto la cessione di sei filiali per evitare eccessive concentrazioni: cinque appartengono a Bper e una alla Popolare di Sondrio. «Ci sono territori, soprattutto nelle grandi città – aggiunge Papa –, in cui ci sono delle filiali cosiddette a specchio, magari una di fronte all’altra o a poche centinaia di metri di distanza; in questo caso sarà fatta un’analisi approfondita per determinare quale consoliderà l’altra. Può essere una Sondrio che consolida Bper o viceversa. Sarà valutato quale sportello mantenere, privilegiando la qualità del servizio e l’interesse dei clienti e dei colleghi».
Accanto a questo, Bper conferma la volontà di conservare un presidio forte a Sondrio, con una direzione territoriale con anche competenze creditizie «perché lì lavorano colleghi che conoscono bene famiglie e imprenditori locali. Non intendiamo indebolire questo legame, ma valorizzarlo» spiega Papa.
Per la clientela, la principale novità sarà il cambio dell’Iban, inevitabile in seguito alla fusione. Per il resto, l’obiettivo è garantire la massima continuità operativa: i circa 50 sportelli valtellinesi resteranno attivi con gli stessi dipendenti, storicamente legati al territorio. Allo stesso tempo, l’ingresso nel gruppo Bper porterà nuove opportunità: dalla piattaforma digitale - considerata tra le migliori in Europa - a servizi più specializzati per retail, corporate, private banking e gestione patrimoniale. «D’altro canto - sottolinea Papa - sappiamo che Sondrio ha punti di forza molto evidenti che porteremo all’interno del gruppo a favore della clientela di Bper». Un vero connubio tra le due banche anche per quanto riguarda i servizi e i prodotti offerti alla clientela.
L’iter ora prevede che il Cda della Popolare convochi l’assemblea – si ipotizza a metà settembre – per deliberare le modifiche al consiglio di amministrazione, passo necessario per completare il percorso di integrazione. Dopodiché, tra la fine del primo e l’inizio del secondo trimestre 2026, la fusione sarà completata.
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