Risiko bancario, Bper tira dritto sull’integrazione con Popolare di Sondrio: «Fusione entro fine anno»

Il ceo Gianni Franco Papa: “È come un tango, ora aspettiamo che loro facciano un passo verso di noi”

Sondrio

Nessuna pausa di riflessione. Bper banca si prepara a entrare nella fase calda dell’operazione di integrazione con la Banca Popolare di Sondrio, delineando un cronoprogramma preciso che punta a concludere l’Ops (offerta pubblica di scambio) entro l’estate, per poi procedere al delisting tra luglio e agosto.

Nelle slide di presentazione dei risultati del primo trimestre, l’istituto modenese fissa l’ambizioso obiettivo di completare la fusione vera e propria entro la fine del 2025, subordinatamente all’esito dell’offerta e ai tempi delle autorizzazioni attese tra maggio e giugno. Un’operazione che, nelle parole dell’amministratore delegato Gianni Franco Papa, resta saldamente “amichevole”, pensata per unire due banche «con DNA, valori e missioni molto simili». Il Ceo non fa mistero dell’attesa per una mossa da parte dell’altra sponda: «Noi la prima mossa l’abbiamo fatta, ora serve che anche loro si avvicinino. È come un tango: se l’altro non vuole ballare, non possiamo farlo da soli».

Intanto, Bper conferma la piena fiducia nei numeri e nelle stime, anche alla luce del nuovo piano industriale presentato da Popolare di Sondrio. «Le nostre simulazioni non cambiano, nonostante il nuovo scenario dei tassi e il piano aggiornato della banca valtellinese», ha sottolineato Papa in conference call con gli analisti.

Numeri solidi e obiettivi chiari

Il primo trimestre del 2025 è stato, nelle parole del ceo, “il migliore di sempre” per BPER, e consolida le basi per centrare i target del piano industriale. I ricavi attesi per l’intero 2025 sono pari a 5,4 miliardi di euro, leggermente sotto i 5,6 miliardi stimati per il 2024, ma con commissioni in crescita e un margine di interesse previsto in calo di circa il 5%. Il cost/income ratio si manterrà al 51%, mentre il costo del rischio sotto i 40 punti base e il CET1 sopra il 15% confermano la solidità patrimoniale.

Antitrust e filiali: nessuna sorpresa

Sul fronte regolamentare, Papa esclude scossoni. Le discussioni con l’Antitrust sono in corso, ma il ceo si dice “sorpreso” dalle indiscrezioni su un’eventuale cessione di un centinaio di filiali. «Ci aspettiamo un impatto minimo, perché le aree di concentrazione sono poche, e in quelle venderemo solo qualche filiale», ha chiarito, escludendo rallentamenti dovuti a ostacoli normativi. L’integrazione, assicura il ceo, sarà “rapida ed efficace” e darà vita a uno dei principali gruppi bancari italiani, fortemente radicato nelle regioni del Nord, pronto ad affrontare le sfide del mercato e a cogliere nuove opportunità.

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