Sicurezza sul lavoro. I casi di infortunio sono in netto calo

L’indagine Uil . I numeri dei primi due mesi dell’anno. A Lecco, la diminuzione è del 38%, con 542 incidenti: «Cifre positive, bilanciate dalle malattie professionali»

Continua il trend discendente degli infortuni sul lavoro, ad ogni livello: per la provincia di Lecco il calo è quasi di quaranta punti percentuali.

A rilevare questo andamento, su dati Istat, è la Uil del Lario, che ha analizzato le denunce di infortunio presentate nei primi due mesi dell’anno. A livello nazionale se ne sono registrate 86.483, contro le 121.994 del primo bimestre 2022: la riduzione è dunque molto importante, con 35.511 incidenti in meno. Scendendo sul piano regionale, il totale degli infortuni denunciati nel periodo in oggetto è stato di 16.468, il 33,21% in meno (erano 24.657). Questa tendenza si registra anche sul Lario, a Como (725 denunce, erano 807; –10,16%) e soprattutto a Lecco (542 contro 877, -38,20%).

A livello lombardo si evidenza come Como sia una delle province che ha avuto una flessione minore, in termini percentuali, delle denunce di infortuni rispetto al primo bimestre del 2022. La più “virtuosa” in quanto a diminuzione percentuale è stata Milano (-44,49%, con 5.253 eventi). La peggiore è risultata invece Sondrio, dove gli incidenti crescono, sia pure di poco (+ 1,74%, 351 infortuni).

L’andamento si riflette anche sulle denunce di infortunio con esito mortale. Nonostante le cronache parlino ormai quotidianamente, su scala nazionale, di morti bianche, il totale è in diminuzione (100 contro 114); in Lombardia si scende da 24 a 19, mentre sul Lario la situazione è opposta: a Lecco non vi sono state denunce, mentre a Como si registra un caso (contro lo zero di un anno fa).

Significativa anche la situazione relativa alle malattie professionali, che crescono in modo importante. In Italia si sono registrate 10.399 denunce, quando nel primo bimestre del 2022 erano state “solo” 8.080. Aumentano anche in Lombardia (da 419 a 617), mentre diminuiscono a Como (15 contro le 16 di un anno fa) e restano stabili a Lecco (18).

«Quanto viene rilevato negli Open data Inail appare tutto fuorché confortante – commenta il sub commissario Cst Uil del Lario Dario Esposito -. Al di là della flessione percentuale delle denunce di infortunio, (bilanciata tuttavia dalla crescita delle denunce di malattia professionale), la Uil del Lario sostiene che ogni infortunio debba considerarsi come una pietra d’inciampo nella battaglia per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Del resto la campagna “zeromortisullavoro” lanciata dalla Uil testimonia la battaglia di civiltà promossa dalla sigla sindacale per tendere ad azzerare, e non solo ridurre, un fenomeno tragico che deve necessariamente avere una fine. Occorre rilevare, tuttavia, che alcune recenti decisioni prese dall’Esecutivo non sembrano confortarci riguardo ad un impegno sul tema della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Il nuovo codice degli appalti apre ai “subappalti a cascata” rischiando di minare alcune tutele, a favore dei lavoratori, fino ad oggi considerate come certe. Fra le tutele che potrebbero vedere un peggior deterioramento vi sono sicuramente quelle relative alla sicurezza. Né è di maggior conforto il recente “Protocollo d’intesa per la legalità” sottoscritto dal direttore dell’Ispettorato del Lavoro e dal presidente dei Consulenti del Lavoro. Questo protocollo infatti, almeno potenzialmente, potrebbe andare a minare l’efficacia della vigilanza sulle eventuali irregolarità nei luoghi di lavoro».

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