Buia, sporca, stretta

Viaggio da incubo sulla provinciale 72

Ma com’è ridotta male la strada provinciale 72. Trentacinque giorni di chiusura forzata della super36 col traffico pesante deviato a lago hanno devastato una lingua d’asfalto ormai sempre più inadeguata.

Basta mettersi in auto una domenica sera e dirigersi verso la Valtellina per averne una riprova.

L’uscita obbligatoria dalla 36 a Bellano per garantire il deflusso dei turisti dalla provincia di Sondrio ti catapulta sui tornanti della strada che plana sul paese. Un intricarsi di curve a gomito, senza uno straccio di lampione che ti eviti di toccare il cordolo che delimita la strada, mentre i fari di chi sale ti sparano in faccia.

Ai lati della carreggiata, tanto per completare l’opera, auto e suv parcheggiati alla bell’e meglio.

Ma è solo l’inizio di quello che ti aspetta. Entrati nell’abitato di Bellano, spicca l’angolo di un balcone prima della strettoia del centro dove è stato montato un faretto rosso, per evitare che i tir lo centrino nella loro fretta di arrivare a destinazione.

L’asfalto complessivamente è accettabile, ma peggiora decisamente avvicinandosi alla zona dell’ospedale e nei due rettilinei successivi non va meglio.

Il bello però arriva sul tratto che porta a Dervio. Più procedi a passo d’uomo, visto che chi sta davanti probabilmente non sa dove andare o forse non si aspetta di essere al Camel Trophy, e più capisci perché i derviesi hanno invocato a gran voce lo stato di calamità.

La strada presenta delle buche senza soluzione di continuità, specialmente nel tratto che porta verso sud, verso Lecco. Le piante che fanno da splendida cornice al transito nel paese hanno subito una potatura gratuita da parte delle migliaia di bisonti della strada che per giorni li hanno accarezzati.

Altri particolari sull’edizione in edicola il 9 luglio de La Provincia di Lecco