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Mercoledì 13 Febbraio 2013
Caduta dal terzo piano
Ragazzo in coma a Sondrio
È ancora ricoverato in condizioni gravissime il ragazzo di appena 19 anni che ieri mattina è precipitato sul marciapiede di via Trieste dalla finestra della propria abitazione, a oltre 10 metri di altezza
Tutto è successo in pochi istanti attorno alle 10. Ultimo giorno di feste di Carnevale per gli studenti valtellinesi, le strade piene di gente. All'improvviso un tonfo e il corpo del giovane, ancora in pigiama, che rimane a terra, a pochi metri dalle persone che in quel momento si trovavano davanti alla libreria Mondadori. Uno choc, specie per la donna che ha rischiato di essere travolta.
L'ambulanza del 118 e una pattuglia della Polizia di Stato sono arrivati praticamente all'istante. Il ragazzo era ancora cosciente, ma le sue condizioni erano ugualmente molto gravi. Impossibile cavarsela con conseguenze da poco dopo un volo del genere, dalla mansarda che sovrasta il terzo piano del palazzo. A preoccupare i medici e a far scattare i soccorsi con la massima urgenza, in questi casi, è il rischio, sempre molto alto, delle lesioni interne con conseguenti emorragie che possono rivelarsi anche fatali.
Il ferito, subito immobilizzato, è stato caricato sull'ambulanza e trasportato con la massima urgenza all'ospedale del capoluogo, a un chilometro dal luogo dell'incidente. Qui i medici ne hanno disposto l'immediato ricovero nel reparto di rianimazione. Le sue condizioni sono monitorate costantemente e sono tali da non permettere ai medici di formulare alcuna ipotesi sulla guarigione. La prognosi è riservata.
Mentre i medici si prendevano cura del ragazzo, gli agenti della Polizia hanno iniziato gli accertamenti necessari per capire come siano andate le cose. Per tutta la giornata di ieri gli abitanti e i commercianti della zona si sono chiesti se si fosse trattato di un incidente o di un gesto volontario. Le testimonianze non sembrano del tutto concordi.
Qualcuno sostiene di aver visto il giovane sporgersi dalla finestra dell'abbaino della mansarda, come se avesse voluto fare pulizia per la neve caduta durante la notte. Ma c'è anche chi assicura di aver sentito delle voci gridare «non farlo» proprio alcuni istanti prima del tonfo.
Il giovane, che vive nell'appartamento all'ultimo piano del palazzo con la mamma e un fratello più giovane, aveva un'espressione sconvolta. Questo almeno secondo altre testimonianze raccolte nella mattinata di ieri.
Nonostante non siano emersi motivi particolari che potrebbero spiegare un gesto volontario, gli inquirenti sembrerebbero però orientati proprio verso questa ipotesi. Proseguono però gli accertamenti per fare piena luce sulla vicenda.
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