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Mercoledì 02 Luglio 2025
Calcio, Aliberti sgancia la bomba: «Difficile restare, il Comune fa poco per noi»
Il presidente bluceleste: «Non è un problema di Gattinoni. Anche in passato hanno fatto poco. Il campo ormai è a fine corsa»
Lecco
Aniello Aliberti è entusiasta della squadra, della sua struttura. Ma delusissimo da Comune e città “istituzionale”. Comune e Linee Lecco in primis. «L’amministrazione di Lecco fa poco per lo sport in generale. Da quando è così il Bione? E poi io pago 65mila euro per i campi. Però se hai cinque campi e ne funziona uno solo, c’è qualcosa che non funziona. Il Rigamonti-Ceppi? Hanno fatto la tribuna nel 1984. Non è problema di questa amministrazione. Io parlo sempre con Gattinoni, ma anche le precedenti giunte non hanno fatto niente. E ci sono premesse che dicono che non si può fare molto. È già difficile trovare le persone che fanno calcio in C. Costano i giocatori, costa la struttura. Ma se poi devi sostenere altri costi, extra, per strutture come stadio e campi… non ne esci più. A Rovagnate? 1,4 milioni messi a disposizione, Caldiero Terme? Il Comune ha fatto uno stadio nuovo all’inglese. Ma gli esempi potrebbero essere tantissimi. Mi stanno facendo passare la voglia di fare calcio a Lecco».
Aliberti è un fiume in piena: «Lo dico chiaramente: non posso dire al Comune cosa mi deve dare. Ma dall’esterno se avessi saputo prima che il Comune, legittimamente, prende questo tipo di decisioni, non so se sarei venuto. E anche le precedenti amministrazioni hanno fatto lo stesso. Però diventa un problema. Un presidente deve mettere a disposizione i soldi per la squadra, per il settore giovanile, per la struttura organizzativa e poi deve anche affrontare i problemi delle strutture che non sono sue? Non sono della Calcio Lecco stadio e campi. La sala in cui siamo è l’ufficio stampa, l’ufficio del mister, il mio, quello del direttore sportivo. Ma vi rendete conto? Lo stadio ha cent’anni ma non se ne sono accorti. Anche in serie A, negli anni ’60, erano altre le esigenze. Ora il calcio, il mondo, sono cambiati». Il presidente spiega. «Per fortuna Edilsider e Rigamonti ci hanno dato i soldi per fare i locali. Ma il campo è a fine vita. I tecnici e chi l’ha realizzato ce l’ha detto: “Un campo così non va oltre i dieci anni”. Se devo spendere 500mila euro, compro 10 giocatori. E c’è da fare un intervento strutturale da 50mila euro per allungargli la vita almeno per queste due stagioni. E chi li paga? Il Comune non ne vuole sapere. Quando perderemo una partita perché il campo sarà allagato o non ci sarà luce, a chi chiederemo i danni?».
Per le trasferte il Lecco spende circa 50mila euro. «Ogni fine anno le parti si incontrano per decidere l’importo, dice il contratto con Linee Lecco. Ci sono stati avvicendamenti a Linee Lecco e ci siamo incontrati. E siamo arrivati a maggio, a chiusura campionato, e siamo venuti a conoscenza che per la stagione 2024/25 Linee Lecco poteva dare 25mila euro. L’anno dopo che ci avevano dato 52mila euro, non ci aspettavamo di incassarne solo 25mila. E noi abbiamo mantenuto tutti gli impegni con Linee Lecco e abbiamo pagato le fatture senza aspettare i soldi promessi. Abbiamo speso 50mila euro pensando di essere coperti e scopriamo che ci vengono offerti 25mila euro. Mettete tutto insieme e capite che, pur prendendone atto e pagando, i costi salgono vertiginosamente. E non sapremo quale sarà l’offerta per la prossima stagione. Magari sarà anche riverniciato il pullman del Lecco perché ci hanno detto che tenerlo così è un “costo”. Si vede che Linee Lecco non ha interesse di far girare il nome Lecco della prima squadra e della Primavera. Se vado con un pullman “pippo tour”, chi se ne frega. Ma l’immagine è della città. Hanno altri problemi, evidentemente. Ma io non posso fare sempre così: finisco quest’anno e poi vediamo. Sono pronto anche a cambiare stadio. La struttura così non può fare manco la serie D. Non ci sono spazi adeguati. L’hospitality è stata fatta con gli sponsor».
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