Caro Lecco, ma quanto mi costi:
abbonamenti mai così cari

Crescono i prezzi per le tribune. Malumore fra i tifosi

Lecco

Questa sarà la campagna abbonamenti più costosa per i tifosi del Lecco dal ritorno del Lecco in serie C, serie B esclusa, ovvero dalla stagione 2019/2020. Non, però, per quanto riguarda la Curva Nord che rimane a 100 euro. Meno di quanto non la si pagasse nel 2021/2022 (130 euro), o nel 2023/2024 (250, ma in serie B). Gli aumenti maggiori e molto altalenanti sono in tribuna d’onore: si va dalle 500 euro pagate nel 2019/20 alle 1500 della serie B fino alle 1200 di questa campagna abbonamenti.

Una tribuna centrale, invece, va dalle 330 euro del 2019 ai 370 del 2021/22, per calare a 250 nel 2022/23 e aumentare a 470 nel 2023/24, serie B. Quello odierno è un prezzo se vogliamo “medio”: 400 euro. La tribuna laterale, poi, è oscillata da 260 euro del 2019, ai 280 del 2021 fino ai 200 del 2022. Ma poi è risalita a 370 in serie B e ora si è assestata a 300. Ondivaghi anche i Distinti: 170 nel 2019, 200 nel 2021, 300 in serie B e 140 la scorsa stagione. Mentre ora a 200 euro ha raggiunto il livello di costo medio.

L’aumento dei prezzi, però, in generale ha causato qualche malumore tra i tifosi che non sanno come giudicare questo innalzamento di prezzi. Un generale brusio di fondo non costituisce, almeno per ora, un vero e proprio lamento. Ma è chiaro che i tifosi avrebbero preferito mantenere prezzi calmierati.

E forse una politica più accorta dei prezzi, sarebbe servita ad avvicinare quelle 2.000 persone che l’anno scorso hanno sottoscritto (compresi i mini abbonamenti di gennaio), un abbonamento. La novità che, invece, ha convinto tutti e ha dimostrato il rispetto della società per i suoi tifosi, è la prelazione: la possibilità di rinnovare il proprio abbonamento prima di tutti gli altri è piaciuta davvero a tutti. Meno la possibilità di farlo solo online almeno per la prima fase. Anche per i costi: un abbonamento in curva costa 16 euro in più tra commissioni e costi di spedizione. E così via, proporzionalmente (per le commissioni) ai posti prescelti sugli spalti. Un discorso particolare poi meriterebbero i Distinti. Un prezzo popolare avrebbe favorito chi voleva risparmiare qualcosa, pur sedendosi in un settore laterale (dove la partita si vede meglio), rispetto al campo. Ma i Distinti sono inutilizzabili in molti suoi settori che si trovano a livello del terreno di gioco e delle panchine. Per cui i posti veramente buoni sono relativamente pochi. Il che avrebbe dovuto, forse, portare a un prezzo ancora più competitivo per favorire la “seduta” nei Distinti. Apprezzato, infine, il minor divario tra rateo abbonamenti (costo della singola partita), e biglietto al botteghino. Da una parte favorisce gli “occasionali”, ma dall’altro permette a chi sa già di non avere tutte le domeniche libere, di potersi recare con maggior frequenza allo stadio.

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