Ha fatto più danni di un orso in un negozio di cristallerie l'entrata o meglio.... l'irruzione del molleggiato nazionale. I contenuti e gli argomenti sono stati trattati senza misura e freno alcuno, d'accordo essere schietti e diretti ma le parole sono importanti.
Se è vero che tutto è criticabile chiesa e preti compresi (ma un cattolico non dovrebbe farlo....) è altresì vero che non si può sparare nel mucchio in questo modo di fronte ad una platea tanto estesa ed importante. E' vero, si parla poco del Paradiso e del significato della nostra esistenza, e del resto questa società edonistica non mette certo in cima ai nostri pensieri Dio ed il fatto che qualcuno ne parli in un momento dedicato esclusivamente allo spettacolo ed al divertimento non può che essere una cosa lodevole.
Ma di certo Celentano ha clamorosamente ecceduto nella misura peccando a mio modo di vedere di protagonismo e superficialità. La chiesa ed i cattolici, sempre sotto pressione mediatica ed al centro di scandali e processi, non hanno certo trovato giovamento dalle sparate dell'Adriano. Giornali come Avvenire e Famiglia Cristiana mi sembra trattino l'attualità e quindi cronaca, costume e politica nella giusta chiave quindi non meritano una bocciatura così severa.
I nostri sacerdoti, che io considero uomini consacrati a Dio ma che sono da considerarsi umani ed imperfetti o... peccatori come tutti, non meritano tanta severità. Per sentire parlare del Paradiso basterebbe ascoltare Radio Maria e Padre Livio per ricordare cosa sono vita, morte ed il premio finale.
Romano Valsecchi
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La serata con Celentano ha fatto volare gli ascolti di Sanremo, a dispetto della modestia di tanta musica in gara. Obiettivo raggiunto, dunque, anche se da Mamma Rai tanti hanno finto di stracciarsi le vesti. "E' l'Auditel bellezza, e tu non ci puoi fare niente", verrebbe da dire parafrasando l'Humphrey Bogart di "Quarto potere".
Vittorio Colombo
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