Consulenze d'oro a Lecco,
il sindaco Faggi si difende

Dura replica alle accuse della Uil su vigilanza urbana e consulenza per l'immagine: <Abbiamo speso molto meno di quanto avremmo potuto fare> sostiene il primo cittadino

LECCO. Il sindaco di Lecco Antonella Faggi replica alle <illazioni> - così le definisce - della Uil a proposito delle consulenze d'oro in comune. Due i casi, per così dire, contestati: i 40 mila euro che serviranno per un consulente da affiancare al comandante dei vigili urbani e i 54 mila  per il consulente all'immagine, di cui secondo la Uil non si avverte la necessità.
«Va bene la polemica - puntualizza il sindaco - Sono un politico, so che fa parte delle regole del gioco. Ma la scorrettezza no, le regole non sono in causa, i miei cittadini devono sapere». Ci pensa il segretario generale a dare conto dei particolari normativi: gli incarichi professionali sono regolati da un regolamento approvato 15 anni fa («ispirato a gran rigore»); nel triennio 2004-2006 il Comune ha speso rispettivamente 276 mila euro, 230 mila e 238 mila, cioè il 2% della spesa per il personale; quest’anno il tetto massimo di spesa è di 360 mila euro, cioè il 3% della spesa per il personale, la spesa approvata di 288 mila euro; inoltre il Comune si è imposto un limite massimo individuale che è di 70 mila euro per incarico.
«Abbiamo esagerato, sì, ma per difetto - interviene focosa la Faggi - . Perché nel 2008 per il piano del governo del territorio dovremo avvalerci di consulenze esterne per la valutazione ambientale e il piano strategico». Il Comune quindi si riserva una revisione al rialzo. «Tanto più che l’ispettore della ragioneria dello Stato che ha analizzato i bilanci dal 2001 al 2005, si è complimentato con noi per le consulenze: siamo un Comune virtuoso».
ECCO L'ELENCO DELLE CONSULENZE AL 31 DICEMBRE 2007

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