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Sabato 27 Aprile 2013
Cosio, nella chiesa di San Martino
riaffiorati reperti del 400
Sotto gli intonaci della chiesa, da sempre fatta risalire al 1700, sono emersi parti di porte e finestre che aprono la strada a una datazione della parrochiale del paese più antica di tre secoli
«Era probabilmente una porta laterale, tant'è all'interno siamo riusciti a mettere in evidenza sezioni degli affreschi della stessa epoca, in parte cancellati dopo l'ampliamento delle finestre» spiega il progettista Renzo Pace, geometra di Cosio Valtellino in pensione che, grazie al sostegno della onlus "Don Provino" e la manovalanza gratuita di tanti volontari ha dato il via al cantiere. L'affioramento di alcune decorazioni realizzate con la tecnica a graffito, parte di un antico rosone, che risalirebbero al 1400 ritrovate sulla controfacciata (lato ovest), permetterebbe di spostare indietro di tre secoli l'edificazione della chiesa che, fino ad ora si riteneva fosse stata costruita nel 1700.
«Sono tutte ipotesi da approfondire con la Sovrintendenza e gli storici - ancora Pace - ma già gli importanti elementi che abbiamo in mano ci permettono di fare considerazioni abbastanza attendibili, e lo stesso ragionamento vale per la seconda porticina, sempre di epoca medioevale scoperta sul lato nord del presbiterio che, forse era l'ingresso all'antico campanile».
Ma le sorprese non finiscono qui. Sulla parete esterna dell'attuale abside, rimuovendo l'intonaco è stato scoperto il segno circolare di una vecchia finestra, probabilmente facente parte di una cappella laterale, forse dedicata alla famiglia Vicedomini, essendoci anche lo stemma della casata. Materiale per nuovi studi ed approfondimenti ce n'è parecchio e gli storici dell'associazione Ad Fontes che stanno realizzando un volume proprio sulla chiesa di San Martino, potranno approfondire, alla luce delle nuove scoperte, quanto già noto su questo interessante monumento, di cui si occupò anche l'architetto Luigi Caccia Dominioni negli anni 70 curandone l'ultimo ampliamento
I lavori di restauro interni hanno interessato anche la volta del presbiterio che presentava una serie di affreschi e decorazioni settecenteschi gravemente deteriorati. Adesso le opere sono sospese e per il secondo lotto è in corso una richiesta di finanziamento alla Pro Valtellina.
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