
Da Lecco a Copenaghen in bici: l’impresa di due giovani
Luca Martinoli 23 anni di Lorentino, frazione di Calolzio e Thomas Gossi, 24 anni di Brivio, hanno pedalato per 1300 chilometri raggiungendo la capitale della Danimarca in sette giorni
Calolziocorte
Da Lecco a Copenaghen in bicicletta. Qualcosa come 1300 chilometri percorsi in sette giorni. È questa l’impresa che hanno compiuto due giovanissimi appassionati di bicicletta: Luca Martinoli 23 anni di Lorentino, frazione di Calolzio e Thomas Gossi, 24 anni di Brivio.
A raccontare l’avventura che si è conclusa martedì, è il calolziese: «Questa è stata la mia prima impresa in bicicletta. A differenza di Thomas che si è già lanciato in avventure anche in solitaria come quando a raggiunto Finisterre, io ho inforcato la bicicletta come sportivo solo da poco più di un anno e mi sono subito appassionato». E confida: « Ho scoperto questo sport in un momento particolarmente difficile della mia vita, per via di diversi problemi che stavo attraversando. Pedalare, mi ha fatto stare bene e mi ha tenuto lontano dai guai. Per questo mi sento di consigliare a tutti a provare a cimentarsi in attività fisica per cercare di stare meglio su più fronti».
E così Martinoli si è iscritto al Bike Team di Malgrate e si è fatto coinvolgere dall’amico ad attraversare mezza Europa. «Abbiamo deciso di provare a fare Lecco Copenaghen solo pedalando. Abbiamo inforcato le nostre bici da corsa vintage – precisa – era necessario che non avessero componenti elettriche, ma solo meccaniche, così da essere più facili da riparare al bisogno. Bagaglio leggerissimo e via». Da Lecco sono partiti alla volta di Chiavenna. «L’obiettivo era percorrere il passo del Maloja in Svizzera poi il passo alpino del Julier fino ad arrivare in Liechtenstein attraverso il confine svizzero. Abbiamo allungato un po’ il percorso anche per via del fatto che lo Spluga era chiuso».
La cultura della mobilità dolce ha sorpreso i due viaggiatori: «L’attenzione per chi si muove in bicicletta è presa seriamente in diversi stati, ci sono non solo piste ciclabili ma anche bike line, vere corsie che costeggiano le strane e sono riservate a chi viaggia in bicicletta. La stessa cosa l’abbiamo vista anche in Germania e Austria quando siamo rientrati per proseguire il viaggio a nord, diretti verso Rostock».
Il viaggio dei due giovani ciclisti è stato studiato a tavolino nei minimi dettagli: «L’obiettivo era percorrere in media 150 chilometri al giorno per completare il viaggio di 1300 chilometri. Avevamo un bagaglio ridotto al minimo e abbiamo dormito in ostelli. Ma in Germania abbiamo avuto una bellissima sorpresa: fuori da un supermercato un uomo interessato al nostro viaggio ci ha poi offerto ospitalità a casa sua con la famiglia, per rifocillarci. Un’ospitalità che ci ha davvero fatto piacere. A dirla tutta non abbiamo mai avuto alcun tipo di problema è andato tutto come da programma. Al di là della fatica è stato emozionante attraversare questi paesi».
Dalla Germania Martinoli e Gossi hanno poi preso un traghetto che li ha portati in Svezia. Da Trelleborg a Malmo, per poi raggiungere la destinazione finale: Copenaghen. «Qui la cultura della mobilità in bici raggiunge il massimo – racconta – la viabilità è letteralmente divisa tra auto, pedoni e bici, che hanno corsie, rotonde semafori e un traffico tutto a sé. Ma non è solo bello. Ci sono bastati pochi giorni in Danimarca per vedere il lato oscuro: tanta tossicodipendenza e tanto alcolismo». Al di là di queste piaghe, per i due amici l’esperienza è stata più che positiva. «Stiamo già pensando al prossimo viaggio».
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