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Martedì 23 Aprile 2013
Gerola, bilancio in affanno
per i produttori di bitto
L'assemblea dei soci della Valli del Bitto Spa ha registrato un rosso di 10mila euro causato in parte dalla contrazione delle vendite del pregiato formaggio d'alpe a causa della crisi. Resiste il mercato internazionale delle forme stagionate
Sono circa tremila le forme prodotte in media ogni anno nei quattordici alpeggi delle Valli del Bitto, che mantengono ancora oggi i metodi di produzione tradizionali, senza il ricorso a mangimi o fermenti industriali, aggiungendo il latte della capra autoctona di razza Orobica. «Purtroppo anche noi risentiamo della crisi - afferma il presidente del consorzio a salvaguardia del Bitto storico, Paolo Ciapparelli - e poi ricordiamo che il nostro consorzio non riceve aiuti pubblici. I soci mi dicono di sporstarci nel fondovalle, dove potremmo avere un ritorno commerciale maggiore rispetto a Gerola dove l'affluenza turistica è assai inferiore, ma per noi è importante mantenere il centro del Bitto qui, nella vallata orobica, dove è nato e dove ancora oggi si continua a produrre questo prodotto caseario, conosciuto in tutto il mondo, che porta il nome della Valtellina dal Giappone agli Stati Uniti».
Ciapparelli in assemblea ha evidenziato come la Spa si sia «sostituita alle istituzioni per fare la promozione socio-economica del territorio, pagando di tasca propria e senza ottenere in cambio nemmeno un riconoscimento. Noi intendiamo tenere fede alla nostra missione, ma ci aspettiamo un atteggiamento diverso dagli enti, a partire dal Comune di Gerola a cui abbiamo pagato un canone di affitto anticipato per 10 anni di 200mila euro, non giustificato da una logica commerciale, che qui non c'è».
Un sostegno, un segno di vicinanza il consorzio lo chiede al Comune che andrà presto al voto, ma anche alla Provincia, alla Camera di commercio, alla Regione Lombardia.I produttori storici da anni hanno stretto un'alleanza, che si è dimostrata vincente in termini di visibilità e di promozione, con Slow Food e uno dei prossimi passi a cui intende lavorare Ciapparelli è la creazione di una condotta Slow Food, che non sarà su base territoriale, come avviene normalmente per le varie sedi locali, ma legata al prodotto, in questo caso il Bitto. «È un'opportunità importante che dovremo cogliere in pieno invitando tutti i nostri sostenitori a partecipare al progetto, visto che servono un minimo di 50 adesioni».
Per il futuro, in vista dell'Expo 2015, il Consorzio Valli del Bitto aderirà al progetto "Formaggi principi delle Orobie", costituito da un'associazione di imprese che operano nella filiera lattiero-casearia, insieme a aziende turistiche e operatori culturali. L'idea è di creare un itinerario del gusto tra Valtellina, valli bergamasche e Valsassina, il Lago di Como e le città d'arte permettendo ai visitatori un contatto diretto con le produzioni tradizionali, la montagna e le bellezze artistiche delle Orobie.
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