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Lunedì 04 Marzo 2013
Gli alpini: «Teniamo alto
il senso del dovere»
Non si fermano gli alpini della sezione valtellinese di Sondrio. Tutt'altro. Dopo un anno (il 2012) frenetico di avvenimenti per il 90esimo di fondazione culminati con il raduno del secondo raggruppamento dello scorso autunno, le penne nere hanno già molta carne al fuoco per i prossimi mesi
L'occasione per fare il punto è stata l'annuale assemblea che si è tenuta ieri a Colorina, partita con la proiezione del filmato sul secondo raggruppamento, elaborato da Marino Amonini che ha fatto tornare in modo vigoroso alla mente il clima straordinario, affascinante e irresistibile di quei giorni definito memorabile, per la storia della città di Sondrio.<+togli_rientro>
Ma ora si guarda al 2013. In programma la partecipazione numerosa all'adunata di Piacenza i prossimi 11 e 12 maggio.
«Ogni sezione ha il compito di predisporre una frase significativa facendo riferimento al tema proposto dalla sede nazionale: "Onestà e solidarietà: queste le nostre regole"», ha detto il presidente Alberto Del Martino che subito ha annunciato una bella novità alpina tutta valtellinese che ieri pomeriggio si è musicalmente scatenata.
Nell'ambito di una commissione giovani è nata l'idea di costituire una Fanfara Sezionale. L'alpino Federico Serpi, ex componente della Fanfara "Taurinense", si è assunto l'impegno e l'onere di costituire e dirigere la nuova fanfara che attualmente sta dando ottimi risultati. E poi un appello di Del Martino: «È nostro dovere porre sempre una particolare attenzione alla forza associativa - ha proseguito -. Siamo consapevoli delle difficoltà che incontrano i gruppi nel mantenere almeno costante nel tempo il numero dei propri iscritti. Il 2012 per la nostra sezione è stato un anno forte, oserei dire un anno di fuoco che ha messo a dura prova le nostre capacità organizzative, la nostra convinzione di essere dei veri alpini che hanno saputo assolvere, in modo egregio, a tutti gli impegni più significativi a suo tempo programmati».
Un punto su cui ha voluto nuovamente insistere: «Ritengo ancora oggi che tutto quello che è stato fatto, con sacrifici e rinunce, si riconduce sempre al nostro senso del dovere. Non è permesso a noi alpini, in nessuna circostanza, dimostrare alla nostra gente, attraverso varie forme, aspetti personali o di gruppo che possono ricondurre ad un effimero comportamento esibizionista intriso di vana gloria e con la presunzione e l'arroganza di sentirsi meritevoli di lodi, nomine o medaglie. Deve essere costante il pensiero che ci riconduce alle nostre origini, alla nostra storia - ha aggiunto il presidente -, alla nostra esperienza di vita vissuta a naja, allo stile di vita che teniamo nella società civile; solo cosi resteremo alpini che si mettono umilmente al servizio degli altri nel momento del bisogno attraverso atti di solidarietà unanimemente riconosciuti. So quanto pesi vincere la pigrizia, lasciare le nostre abitudini compreso il tepore della nostra casa, lasciare il nostro lavoro o i nostri hobby. Fare uno sforzo in più costa fatica e sofferenza - ha concluso Del Martino -, ma vuol dire anche agire in sintonia con gli altri alpini con correttezza, coerenza e responsabilità».
Infine la generosità alpina. Le ventilate possibilità che le difficoltà economiche generali che durano da parecchio tempo e presenti anche in Valle nel corso del 2012, potessero pesantemente riflettersi anche nella raccolta benefica per il banco alimentare sono state superate dai fatti dimostrando, ancora una volta, la generosità della gente valtellinese e valchiavennasca. Grazie al determinante aiuto degli alpini (circa 1000 volontari su tutto il territorio di cui circa 400 alpini), la raccolta si è dimostrata fruttuosa con un totale di 579 quintali di viveri con un progresso del 10,3 per cento rispetto al 2011.
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