«Il nuovo Governo

dia subito risposte»

Dopo la partecipazione a Reteimpresa a Roma artigiani e commercianti lanciano l’ultimatum

«Niente scuse, servono i pagamenti dello Stato»

LECCO

Il giorno dopo la loro partecipazione alla manifestazione nazionale dei sessantamila di Reteimprese a Roma, gli artigiani e i commercianti lecchesi dichiarano che non aspetteranno a lungo che la politica batta un colpo per rispondere alle loro richieste ormai note su alleggerimento di tasse, burocrazia e costo del lavoro.

I loro rappresentanti istituzionali utilizzano un linguaggio di ruolo nel dirci che “la manifestazione nazionale è stata l’ultimo segnale della nostra esasperazione”, ma la pancia delle due categorie ci dice che se le risposte non arrivano “in tempo utile per non morire di crisi”, sarà necessario “organizzarci a livello nazionale come un partito politico che nelle nostre stime peserebbe intorno al 20%”.

E c’è anche chi progetta di dare una “scossa alla politica, che potrebbe arrivare da una decisione, concordata coi nostri vertici nazionali, di ritardare di un paio di mesi tutti insieme il pagamento di una scadenza fiscale, in modo che la mancanza di soldi nelle casse dello Stato faccia capire quanto in realtà contiamo”.

Dietro la protesta c’è sicuramente una questione di tasse, di soldi e di lavoro che se ne sta andando, ma c’è anche una reazione da orgoglio tradito a danno di una categoria che, come ci dice nella sua testimonianza il tipografo Carmelo Panzeri, “è ostinata, fino al masochismo, e decisa a resistere anche con azioni eclatanti”.

E tutto sta accadendo in giorni in cui a dividere le opinioni c’è anche la formazione del nuovo Governo.

«Solitamente – dice il presidente di Confesercenti Lionello Bazzi – la politica ci ha sempre mostrato come le sue attenzioni vadano alle grandi imprese perciò, più che fiducia in quanto farà il nuovo Governo lo aspetto con speranza alla prova dei fatti».

Secondo il presidente di Confcommercio Giuseppe Ciresa «la fiducia c’è. Del resto – dice - sono anni che ci diciamo cosa serve alle nostre piccole imprese, e su questo non abbiamo più bisogno di approfondimenti. Ora bisogna solo agire velocemente, la manifestazione di Roma è stato l’ultimo segnale per dire democraticamente quanto siamo arrabbiati. Se Renzi non ce la farà allora prenderanno spazio i tanti che nella manifestazione di Roma sono tornati a parlare di protesta dei forconi».

«Dopo la manifestazione – dice la presidente di Cna Giovanna Picariello – il nostro messaggio è arrivato chiaro a Renzi, che ora non ha più scuse a partire dai pagamenti che lo Stato deve alle imprese. Noi artigiani siamo vittime della crisi e dell’incapacità di chi ci governa, e ricordo che dietro noi ci sono lavoratori e famiglie oggi in difficoltà».

In una nota, ieri il presidente di Confartigianato Lecco Daniele Riva ha spiegato che con l’associazione nazionale ha chiesto a Renzi “di essere convocati subito. Saremo pratici e propositivi com’è nel nostro stile, dialogheremo con chiarezza ma pronti a tornare in tutte le piazze italiane se non avremo tangibili e rapide risposte».

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