
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 06 Giugno 2025
Inaugurata ad Albosaggia la nuova casa di SpaH: «Un ponte, non un’isola»
Taglio del nastro ad Albosaggia per la nuova sede di SpaH, il servizio rivolto a giovani disabili attivo dal 2014. Un progetto da quasi un milione di euro, nato dalla sinergia tra Fondazione Albosaggia, Comune ed enti territoriali, per offrire inclusione, autonomia e un futuro più libero a chi vive la disabilità
Una giornata storica quella vissuta oggi ad Albosaggia con il taglio del nastro della nuova casa di SpaH, servizio rivolto a giovani disabili a cura della Fondazione Albosaggia, attivo dal 2014.
Un modello innovativo di housing sociale per il quale è stato investito quasi un milione di euro, progetto che si è concretizzato grazie alla collaborazione tra Fondazione Albosaggia e Comune, con il contributo fattivo di Fondazione Cariplo, Provincia e Regione Lomabrdia. Prioritario l’obiettivo: fornire spazi sicuri e stimolanti, oltre che all’avanguardia e accoglienti, a chi convive con una disabilità, promuovendo la sua inclusione e indipendenza, la sua autonomia di lavoro e di vita, per costruirsi un futuro.
«Che nessuno ti passi accanto inutilmente: questo insegnamento la nostra comunità l’ha fatto proprio - ha esordito il sindaco Graziano Murada, visibilmente emozionato -. Ha lasciato perdere qualcosa la nostra comunità. Ha rinunciato a qualcosa, per abbracciare ragazzi e ragazze speciali. Per dare loro una casa, dove possono soddisfare il bisogno di essere guidati lungo il sentiero della vita».

(Foto di Luca Gianatti)
Proprio in un momento in cui, ha proseguito il primo cittadino, «prevalgono gli interessi privati, Albosaggia, e sono orgoglioso di voi tutti, ha messo al centro il “Noi”, quel soggetto che bisognerebbe sempre usare per vivere serenamente. Coroniamo un sogno, un’idea meravigliosa nata anni fa dalla Fondazione Albosaggia» ha proseguito ringraziando la presidente Ornella Forza, anche lei molto emozionata, davanti ad una marea di persone, giovani e meno giovani. Enti e istituzioni, tra cui il prefetto Anna Pavone, il questore Sabato Riccio, diversi sindaci del circondario, il primo cittadino di Sondrio Marco Scaramellini, Marco Dell’Acqua, membro della commissione di beneficenza di Fondazione Cariplo, per la Provincia Evaristo Pini.
Ma, doveroso sottolinearlo, protagonisti assoluti sono stati i giovani disabili, che ogni giorno frequentano il centro SpaH. Una ventina circa, sostenuti da un tifo da stadio degli alunni della scuola primaria, con la vicinanza degli alpini e delle associazioni del paese.
Ringraziando gli enti che hanno sostenuto l’ambizioso progetto, Forza ha detto: «Nulla sarebbe stato possibile senza l’aiuto corale di tanti enti e di tante persone. Grazie ai genitori, agli operatori, ai volontari che hanno dato forma concreta a una visione. Grazie a chi ha progettato la struttura e coordinato i lavori, a chi ha lavorato con impegno alla realizzazione di questa nostra magnifica casa. I giovani che la abitano e che la vivono possano sentire quel senso di calore che ogni casa può dare».
Non un’isola, ma, riprendendo le parole di Papa Leone XIV, «un ponte, un luogo dove la disabilità non è limite, ma parte di pluralità umana, che va accolta, valorizzata e inclusa. Che questo luogo sia sempre attraversato da domande, sogni e idee, dove sentirsi non ospiti ma protagonisti» l’auspicio di Forza.
«Quando si concepiscono iniziative valide, che soddisfano reali bisogni, le risorse si trovano e i risultati sono ottimi: questa è la prova» ha detto Scaramellini, nei panni di presidente dell’Ufficio di Piano, «sempre attento a queste esigenze».
Prima della benedizione, impartita dal parroco don Francesco Abbiati, ha preso la parola il prefetto, evidenziando l’importanza «di un luogo di incontro come questo, di inclusione. Per includere tutti quelli che hanno bisogno del sostegno della società civile e delle istituzioni. Auguro a tutti i giovani disabili che frequentano e frequenteranno questa casa di trovare il benessere che noi vogliamo che voi troviate».
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