Domenica 3 febbraio, ore 11,15. A causa della “Mezza Maratona”, l'entrata in Lecco da Ponte Vecchio è riservata ai “residenti” (presumibilmente della zona di via Amendola). I non lecchesi che si erano disposti sulla corsia riservata alla svolta a destra e che vengono avvertiti da un cartello posto pochi metri prima del ponte cambiano corsia alla disperata, creando ingorghi. A me che ho un box in via San Francesco, la svolta sul Ponte Vecchio non interessa e procedo, non senza qualche difficoltà, verso il Ponte Nuovo. Valicato il ponte, vengo fermato alla rotonda. Via Leonardo da Vinci è vietata al traffico, perchè da lì passa la gara. Mi fermo e faccio osservare alla vigilessa che devo solo fare venti metri e svoltare nella prima traversa a destra, dietro la Clinica Mangioni, per entrare in via San Francesco e mettere la macchina nel box. Mi dice che non si possono fare eccezioni.
Le faccio notare che dai paletti collocati sulla carreggiata sembra che alla gara sia riservata la corsia che io non ho bisogno di impegnare e che comunque la gara non è ancora iniziata. Lei risponde che mi sbaglio. Mi cascano le braccia. Le chiedo che cosa dovrei fare: lasciare la macchina lì, in mezzo alla strada? No, mi risponde, qui no, ma potrei lasciarla nel parcheggio a pagamento, oppure lungo le vie Adda o Bezzecca. A parte il fatto che non trovo giusto dover pagare il parcheggio quando ho un box per il quale già pago tasse e imposte, il problema è che il parcheggio è completo ed è probabile che il primo posto libero a bordo strada non possa essere nelle vie Adda o Bezzecca, ma più facilmente a Maggianico od Acquate. Me ne vado col proposito di chiedere che venga reso obbligatorio un test di intelligenza per chi organizza queste gare.
Antonio Attanasio
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