L'Adda da Lecco al Po
Il libro di Donadoni

Centocinque immagini meravigliose per raccontare quel che accade al fiume: l'autore, uomo d'acqua dolce, racconta una favola vista dall'alto di una mongolfiera

LECCO - Nessuno probabilmente meglio di Mario Donadoni può raccontare meglio le sue fatiche per quel che è riuscito a fare. Trasformare in un libro ("L'Adda da Lecco al Po. Viaggio lungo il fiume in mongolfiera" - edizioni Hoepli, 39 euro) le emozioni che ha saputo regalare un fiume. E' questo senza dubbio uno dei meriti principali dello scrittore di Treviglio (dove è nato nel 1969) che, dopo la laurea in storia, si è occupato a tempo pieno di fotografia e di grafica, collaborando con il Parco Adda Nord e con l'Ecomuseo Adda di Leonardo. Donadoni, tra l'altro, è autore di diverse mostre sul paesaggio lombardo e in particolare sui corsi d'acqua.

Per dare al meglio possibile i concetti espressi in questo suo libro ("L'Adda da Lecco al Po. Viaggio lungo il fiume in mongolfiera"), ecco quel che ha voluto mettere mei risvolti di copertina. "L'Adda ha buona voce" è una delle frasi passate in proverbio dei Promessi Sposi. Così per ascoltarne il suono, Mario Donadoni è salito su una mongolfiera e ha fissato in 105 scatti un paesaggio che cambia in continuazione e che testimonia il fascino e la complessità del territorio lombardo: la Brianza industriale, la Bergamasca piena di scorci rinascimentali, la ricca pianura coltivata del Lodigiano fino agli ultimi chilometri quando l'Adda si getta nel Po.

Fotografare dall'alto in mongolfiera consente vedute panoramiche che vanno oltre i 180 gradi, impossibili da realizzare con aerei o elicotteri.
Dal cielo risalta in tutta evidenza l'infinito e quotidiano lavoro dell'uomo che ha dato alla Pianura Padana il volto di oggi: una gigantesca macchina idraulica dal funzionamento complesso ma esatto, che comprende opere di alta ingegneria come i canali artificiali di navigazione, le dighe che gestiscono il deflusso delle acque, le centrali elettriche che, dalla fine dell'Ottocento, hanno dato luce a tutta la pianura.

Il volo indugia su capolavori come le chiuse di Leonardo, il Castello di Trezzo così ricco di storia, o testimonianze artistiche come il villaggio operaio di Crespi d'Adda. Tuttavia questo libro non è fatto solo di immagini, ma anche di parole che raccontano storie e leggende come quella del ponte di ferro tra Paderno e Calusco d'Adda o dei primi pozzi di petrolio dell'Eni di Enrico Mattei.

Un'opera di grande suggestione artistica, ma anche uno strumento puntuale per comprendere le trasformazioni del territorio lombardo. Un libro unico nel suo genere.

La recensione del libro di Donadoni sull'edizione del quotidiano La Provincia di Lecco in edicola domenica 13 novembre 2011.

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Eco di Bergamo Il libro di Donadoni