Lecco, addio a Bartesaghi
Coraggio e creatività in azienda

Imprenditoria lecchese in lutto per la scomparsa a 78 anni di Angelo Bartesaghi, esempio di crescita e successo nel mondo del "made in Lecco". La sua azienda Omet, nata a inizio anni sessanta, ha ottenuto lo scorso anno il prestigioso riconoscimento mondiale "Global Award per la Continua innovazione del settore della stampa". L'imprenditore era anche membro del Club Lions Host, consigliere del Laboratorio Missionario Mazzucconi e Cavaliere del Sacro Sepolcro di Gerusalemme

LECCO - È morto ieri mattina, all'improvviso, anche se minato da una lunga malattia. Nel panorama economico lecchese Angelo Bartesaghi rappresentava sicuramente uno degli esempi più luminosi di quella classe di imprenditori fattisi dal nulla che, nel corso degli anni Sessanta, sulla spinta dell'entusiasmo, aveva deciso di avviare una propria attività autonoma, contribuendo alla sua crescita e al successo nel mondo del "made in Lecco". 
Nato nel 1933, dopo il diploma di perito tecnico industriale conseguito al Badoni nel 1953, era stato  prima operaio meccanico e poi tecnico di progettazione alla Fiocchi Munizioni spa.
Nel 1963, aveva deciso di mettersi in proprio, cominciando ad occuparsi della progettazione e della costruzione di macchinari per lavorazioni speciali e per l'assemblaggio di componenti meccanici per  i primi clienti, segnalatigli dalla stessa azienda in cui era cresciuto.
Erano state poste le basi della Omet, l'azienda poi nel tempo cresciuta fino a diventare uno dei riferimenti mondiali nel settore delle macchine per la stampa ed il converting ed uno dei player più attivi nell'ambito della produzione di cuscinetti e sistemi di movimentazione lineare, con circa 190 dipendenti ed un fatturato di 50 milioni di Euro.
Alla fine degli anni Sessanta Omet inizia a progettare e costruire le prime macchine per la produzione di tovaglioli di carta, cui fanno seguito quelle per la stampa delle etichette. Nel corso degli anni Ottanta, il trend di crescita continua: le macchine Omet conquistano spazio grazie alla loro affidabilità e alla loro innovatività. 
Nel decennio successivo viene sviluppato ulteriormente l'ufficio tecnico ed entrano molti giovani collaboratori in azienda. Omet consolida ulteriormente la propria presenza in Italia e punta anche con decisione sui mercati esteri. Nel frattempo nasce una nuova azienda, la O-PAC Srl, dove oggi lavorano 80 dipendenti, che si specializza nella produzione di salviettine umidificate.
Nel 2003 vengono costruiti a Lecco i nuovi uffici ed inaugurato il Demo Center. L'elettronica entra prepotentemente nelle linee Omet, che vengono radicalmente innovate. L'azienda lecchese contribuisce a migliorare la stessa tecnologia flexo, ottenendo nel 2008 a Dallas il Flexographic Technologies Awards. Si intensificano anche i rapporti con il mondo accademico: dalla partnership con l'Università di Clemson negli Stati Uniti e con il Politecnico di Milano, finalizzata a mettere a punto una macchina per stampare le celle fotovoltaiche di nuova generazione, all'avvio dell'esperienza de "Il Faro di Lecco", che Angelo Bartesaghi fa nascere insieme ad altre aziende ospitando giovani neo-laureati. 
Per l'azienda lecchese e per il suo fondatore ed instancabile  motore si moltiplicano anche i riconoscimenti, ultimo dei quali, lo scorso anno, il prestigioso riconoscimento mondiale "Global Award per la Continua Innovazione del settore della stampa". Nel 2007 Omet era stata selezionata fra le imprese italiane più "innovative" all'interno del Premio Confindustria Awards for Excellence e Bartesaghi era stato premiato a Roma dal presidente Luca Cordero di Montezemolo.
Intenso anche il suo impegno associativo: consigliere nazionale dell'associazione A.c.i.m.g.a. (associazione produttori macchine per il converting e affini), Bartesaghi era anche membro della giunta di Confindustria Lecco e tra gli animatori dell'esperienza dei "Club degli imprenditori".
Un impegno che si abbinava anche alla partecipazione ad iniziative sociali: membro del Club Lions Host, era consigliere del Laboratorio Missionario Mazzucconi e Cavaliere del Sacro Sepolcro di Gerusalemme.

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