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Martedì 15 Gennaio 2013
Lecco: un anno record
per la cassa integrazione
Più di diciassette milioni e mezzo di ore di cassa integrazione sono state richieste e usate lo scorso anno a Lecco. Un dato sconcertante e che supera il già preoccupante livello di ricorso agli ammortizzatori sociali registrato nel 2011, quando le ore di cig erano state 16.331.814, contro i 17.618.521 del 2012.
Numeri che si traducono in una perdita salariale media di quasi quattro mila euro per ciascun lavoratore coinvolto nella crisi al 50% (quindi che ha lavorato per venti ore la settimana), e che supera gli otto mila euro di ammanco nel caso in cui la cassa integrazione sia a zero ore per l'intero anno.
Sono gli ultimi dati allarmanti diffusi dalla Cgil di Lecco, calcolati sulla base delle richieste di cig stabilite dall'Inps di Lecco. A crescere è soprattutto la cassa integrazione ordinaria, che registra una crescita del 57,38%, passando da 4,8 milioni di ore a 7,6 milioni.
Mentre la cassa integrazione straordinaria cala del 19,72%, passando da 9,1 milione a 7,3 milioni. Un calo che ha poco di positivo, perché indica esclusivamente il prosciugarsi della disponibilità di ammortizzatori sociali a disposizione delle aziende. In gergo sindacale si dice che le imprese hanno «ricominciato il giro», cioè hanno esaurito la cig straordinaria e sono tornate all'ordinaria.
A questi numeri si aggiungono quelli della cassa integrazione in deroga: 2 milioni e mezzo, in crescita del 13% rispetto al 2011. Passiamo ora ad analizzare i livelli di utilizzo degli ammortizzatori sociali, partendo dalle nuove emergenze che interessano settori mai toccati dalla crisi in passato, come l'alimentare (passa da 13 mila ore di cig nel 2011 a 300 mila ore) e i trasporti che hanno richiesto quasi un milione e mezzo di ore di cig, contro una media di 400 mila ore l'anno precedente. Male anche i servizi che raddoppiano il ricorso alla cassa integrazione.
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