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Giovedì 09 Febbraio 2012
Lecco: le aziende
e il costo del credito
Secondo le rilevazioni fatte in tutt'Italia, da marzo a dicembre in Italia il costo medio del credito a breve è passato dal 3,7al 5%, con un aumento di oltre un terzo. E anche a Lecco le imprese subiscono l'aumento del costo del credito.
La domanda nasce dalla constatazione che il costo e l'accesso al credito sono peggiorati dopo la tempesta agostana sui nostri titoli di Stato. «In effetti - nota Marco Invernizzi, presidente del Comitato tecnico del confidi di Api Lecco - il mercato del credito ha subito un peggioramento nell'ultimo trimestre dello scorso anno. E oggi la situazione non è migliorata, anche se va precisato che il tessuto imprenditoriale lecchese regge meglio di altri territori, anche sul fronte del credito. In sofferenza - continua l'analisi di Invernizzi - sono soprattutto le aziende di minori dimensioni, che hanno rating più bassi delle realtà più patrimonializzate».
Invernizzi spiega che la maggior parte delle richieste di credito che arrivano sul tavolo del confidi dell'Api «servono a far fronte a bisogni di liquidità. L'incertezza della congiuntura da almeno un paio d'anni non invoglia ad investire. Le aziende sono prudenti e cercano di capire come si possa evolvere l'attuale momento prima di decidere qualche investimento». E il bisogno di liquidità da cosa nasce? «C'è lo sfasamento tra entrate ed uscite di cassa, legato a ritardi o a mancati pagamenti. Poi c'è la situazione congiunturale che costringe le imprese a lavorare con costi in aumenti e prezzi di vendita compressi. Con il risultato che i margini sono ridotti all'osso, da qui l'impossibilità a far fronte a tutte le esigenze di cassa».
Secondo le rilevazioni fatte in tutt'Italia, da marzo a dicembre in Italia il costo medio del credito a breve è passato dal 3,7al 5%, con un aumento di oltre un terzo. Oggi a Lecco qual è il costo medio per ottenere un finanziamento a breve? «È una domanda che non ha risposta, perché il costo del denaro è legato al rating che la banca assegna ad ogni impresa». Sempre a proposito di costo del denaro, ricordiamo che Api Lecco mette in allerta le aziende sull'anomala continuità con cui vengono modificate le condizioni passive applicate alle aziende dalle banche.
«Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di imprese su modifiche non solo sui tassi di interesse, ma anche su tutta una serie di altre voci di costo quali i diritti di revisione del fido e le commissioni messa disposizione fondi che contribuiscono a gravare l'azienda di oneri improduttivi - spiega Marco Piazza, responsabile dell'area economico-finanziario dell'Api di Lecco -. Dopo un monitoraggio abbiamo avuto la conferma che spesso le Pmi si trovano a pagare maggiori commissioni rispetto a periodi precedenti, senza aver avuto modo di contrattare le condizioni». L'Api sta preparando una comunicazione da inviare alle aziende in cui si invita a controllare le spese degli estratti conto e a richiedere all'istituto di credito il rating applicato all'impresa.
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