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Giovedì 07 Febbraio 2013
Lecco: cassa integrazione
ripescati 350 lavoratori
I dipendenti delle imprese entrate in fallimento o in concordato preventivo e che non hanno altra possibilità che chiudere l'attività produttiva potranno accedere alla cassa integrazione.
All'indomani del salvataggio delle lavoratrici con quindici anni di contributi versati prima del 1992, ora arriva anche un'altra buona notizia che interessa circa 350 lavoratori nel Lecchese, persone che da mesi stanno attendendo una risposta dal ministero del Lavoro per l'accesso all'ammortizzatore sociale e la cui azienda è destina tata alla chiusura.
La questione si è aperta a settembre quando il ministro Corrado Passera ha inserito in un decreto una norma che consentiva l'accesso agli ammortizzatori sociali di cassa integrazione guadagni straordinaria solo nel caso in cui l'impresa, avviata al fallimento o in concordato, avesse una chance di riapertura, altrimenti i lavoratori sarebbero passati direttamente alla mobilità. S tratta di una norma che nei giorni scorsi ha creato non poche difficoltà ai lavoratori della Helman Elettronica di Abbadia Lariana e della San Martino di Olginate, ad esempio.
Ora la Gazzetta ufficiale di sabato 2 febbraio ha pubblicato il decreto ministeriale che introduce i famosi criteri oggettivi in base ai quali sarà possibile, d'ora in poi e fino all'annunciata scomparsa della possibilità stessa prevista per la fine 2015, ricorrere alla cigs in caso di fallimenti e procedure concorsuali.
«I criteri sono distinti a seconda si tratti di valutare la sopravvivenza dell'impresa e la salvaguardia dell'occupazione - spiega Wolfango Pirelli, segretario della Cgil di Lecco -. Nel primo caso serve l'indicazione di misure, prese o da prendere da parte del commissario giudiziale o il liquidatore, nonché la predisposizioni di tavoli istituzionali finalizzati a valutare le prospettive dell'impresa. Per il secondo serve la predisposizione di piani volti alla ricollocazione del personale e il ricorso a iniziative di rafforzamento delle competenze».
Quindi tutte le imprese avviate alla procedura potranno accedere alla cassa integrazione, anche se destinate alla chiusura. In questo caso la richiesta di cassa integrazione viene formulata a favore dei lavoratori che possono avere il tempo da dedicare al ricollocamento.
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