Lecco, la Cgil perde pezzi

Gli iscritti sono in calo

A salvare i bilancio sono i pensionati, oltre 25mila sui 43.990 iscritti alla Camera del Lavoro

Precari in fuga, con un crollo di oltre il 50%

LECCO

Piangono i conti della Cgil. Per la prima volta il numero degli iscritti alla Camera del Lavoro diminuisce e segna un meno 0,5%, passando dai 44.228 del 2012 ai 43.990 del 2013. E meno tessera significa anche meno introiti per la Camera del Lavoro.

Per giunta le cose sarebbero potute andare molto peggio se non ci fossero stati quei 25.608 pensionati che rappresentano la categoria più numerosa e stabile del sindacato. Infatti il numero degli iscritti è in assoluto equilibrio rispetto al passato. Al contrario, fra i lavoratori attivi si registra un calo del 2,6% degli iscritti, passando da 18.110 tessere staccate nel 2012 a 17.644, vale a dire meno 466 iscrizioni.

Il tonfo più pesante, in termini percentuali, lo fa il Nidil, la categoria dei lavoratori atipici (collaboratori, partite iva, contratti a progetto), che perde più del 50% degli iscritti: da 219 a 95. Praticamente Nidil si sta per estinguere, ma il segretario generale della Cgil, Wolfango Pirelli, rilancia: «Sono gli atipici e i parasubordinati i lavoratori sui quali puntare. Loro sono quelli che più di tutti hanno bisogno di tutele e sostegno, anche se non è per nulla facile intercettarli, perché sono frammentati e sempre in movimento», fra un ufficio e l’altro, ma sempre nel bacino della precarietà.

Ecco perché al Congresso della Camera del Lavoro, che si svolgerà giovedì 27 e venerdì 28 febbraio, verrà costituita una segreteria politica per Nidil, in modo da assegnare a questa piccola struttura maggior capacità decisionale e di movimento.

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