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Mercoledì 05 Ottobre 2011
Lecco: giro di vite del fisco
Imprese a rischio paralisi
Fisco: le nuove procedure di riscossione, che sono operative da inizio ottobre. L'obiettivo del Governo è portare la quota di evasione recuperata a 13 miliardi nel 2012. E per raggiungere tale obiettivo si sono introdotte procedure che qualcuno definisce vessatorie e che potrebbero mettere a rischio l'attività di tante imprese.
E in questo senso vanno anche le nuove procedure di riscossione, che sono operative da inizio ottobre. L'obiettivo del Governo è portare la quota di evasione recuperata a 13 miliardi nel 2012. E per raggiungere tale obiettivo si sono introdotte procedure che qualcuno definisce vessatorie e che potrebbero mettere a rischio l'attività di tante imprese, soprattutto di piccola e media dimensione.
Dal primo ottobre è stato introdotto l'accertamento esecutivo. Con la nuova norma, il contribuente ha sessanta giorni per il ricorso. E nel momento in cui deposita l'appello deve versare un terzo dell'importo contestato che, per l'azienda, rappresenta un onere improprio di non poco conto. Così, ad esempio se il contenzioso è di 1 milione di euro, l'impresa che presenta ricorso deve subito versare 330 mila euro. Si capisce che, soprattutto per una piccola impresa, pagare sull'unghia una cifra simile non è facile. Altro problema, forse ancora più grave per l'operatività aziendale. Le nuove procedure aumentano il potere di Equitalia che se valuta che ci possano essere fondati motivi per ritenere in pericolo "il positivo esito della riscossione" può passare alle vie di fatto. E quindi può decidere di mettere l'ipoteca su beni dell'azienda o pignorarne i conti correnti o, ancora, mettere le ganasce fiscali sui veicoli dell'impresa. «D'accordo sulla lotta all'evasione fiscale, ma per le imprese e non solo per quelle di minori dimensioni - avverte Rodolfo Stropeni, vice direttore e responsabile fiscale di Confindustria Lecco - le nuove procedure di accertamento rischiano di avere pesanti ripercussioni sulla gestione. Ci può essere un problema di liquidità. E - continua Stropeni - ci possono essere problemi nei rapporti con le banche. Perché nel momento in cui Equitalia interviene sul patrimonio aziendale, si attiva la segnalazione alla centrale rischi del credito, con gravi ripercussioni sui rapporti bancari delle imprese. Infine - conclude Stropeni - c'è anche un aggravio sui costi dei ricorsi, sui quali ora si dovrà un contributo unico che arriva a 1500 euro».
Le nuove procedure non convincono neanche Francesco Puccio, commercialista: «Le finalità di lotta all'evasione fiscale delle nuove misure vanno condivise. I dubbi - sottolinea Puccio - nascono dalle modalità applicative del provvedimento. In particolare, stride la non congruità tra i tempi dell'accertamento esecutivo (sei mesi) e quelli della giustizia tributaria che sono molto più lunghi». Anche Puccio ricorda i problemi che le nuove procedure possono comportare per l'attività aziendale: «Le azioni di Equitalia - nota il commercialista - avranno conseguenze immediate sugli affidamenti bancari, e potrebbero portare al blocco della gestione finanziaria aziendale».
Armando Dragoni, responsabile fiscale di Confartigianato Lecco, nota: «Queste misure introducono ulteriori elementi di criticità nella gestione delle imprese, la cui operatività diventa ogni giorno più complessa. La procedura appena introdotta comporterà un aggravio di costi per le aziende. Inoltre, la decretazione d'urgenza usata nell'ultimo periodo anche in materia fiscale genera problemi ed incertezze con i regolamenti attuativi delle varie norme».
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