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Lunedì 06 Maggio 2013
Lecco, la Lega
contro Polverari
No alla proposta del figlio dell'ex vice sidaco e deputato socialista di intitolare il piazzale della stazione, oggi Lega lombarda, alla Solidarietà. «E' una provocazione», secondo il capogruppo leghista in Comune Cinzia Bettega
E' considerata, in larga parte, una provocazione, forse neanche troppo velatamente riferita al trattamento tutt'altro che di favore che il Carroccio ha riservato all'esponente socialista finito in disgrazia per le indagini a suo carico ma infine prosciolto.
«Non voglio fare dietrologie - è il commento del capogruppo leghista in consiglio comunale, Cinzia Bettega, soprattutto perché non ho avuto modo di conoscere Polverari, né padre né figlio. Ognuno ha fatto la propria stagione politica. La modifica della denominazione della piazza non la ritengo assolutamente una buona idea. Non vedo una valida motivazione che non sia di pura contrapposizione politica. E' una provocazione bella e buona. Mi può andare anche bene, ma da qualsiasi altra parte».
Sulla stessa linea il consigliere regionale Antonello Formenti. «Non conosco Polverari, per cui non posso dire se sia o meno una provocazione, ma a Lecco, volendo, ci sono tante altre zone che possono essere dedicate alla solidarietà, per cui non vedo necessario andare a modificare proprio la piazza Lega Lombarda».
Il più duro di tutti è però Paolo Grimoldi, commissario provinciale del Carroccio e parlamentare monzese. «Questo signore dovrebbe provare ad aprire un qualsiasi libro di storia: capirebbe che la Lega alla quale è intitolata la piazza della stazione non è un movimento politico, ma l'alleanza che portò tanti Comuni del nord, nel 1167, a sconfiggere il Barbarossa e a conquistare la libertà. E pure nell'Inno di Mameli c'è un passaggio che si riferisce alla battaglia di Legnano».
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