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Mercoledì 11 Luglio 2012
Lecco, a Lugano in treno
per andare a lavorare
Non più solo infermieri, muratori e qualche idraulico: cresce il drappello dei lecchesi che trova occupazione in Svizzera perché molte aziende traslocano dove il fisco è meno esoso e la burocrazia non paralizza.
Così ha più senso il progetto di rilancio della vecchia linea ferroviaria Lecco-Como: una convenzione tra la Regione e il Canton Ticino prevede la riqualificazione con un collegamento diretto a Lugano. Il consigliere regionale del Pd Carlo Spreafico la sostiene
L'appello è del consigliere regionale del Pd, Carlo Spreafico che ha sposato la causa del rilancio in grande stile di quello che è sempre stato quasi un binario morto: alzino la mano i lecchesi che hanno preso spesso il treno per Como. Pochi, pochissimi.
Tantissimi invece coloro che affolleranno una linea ferroviaria Lecco-Como finalmente valorizzata con qualcosa in più: un collegamento diretto per Lugano - o anche un coordinamento ad Albate con i treni Tilo, cioè la linea ferroviaria del Canton Ticino che unisce Milano a Bellinzona - accorciando i tempi. Poco più di un'ora per arrivare nel capoluogo della Svizzera italiana.
Una bella idea campata in aria? Nemmeno per sogno: c'è una convenzione sottoscritta in autunno da Regione Lombardia e Canton Ticino per sviluppare l'offerta delle relazioni transfrontaliere interressando Bellinzona, Luino, Malpensa, Chiasso e Lecco.
D'altra parte ora cresce il numero dei lecchesi che vanno a lavorare in Svizzera: non solo infermieri, muratori e qualche idraulico. Le aziende guardano a Lugano e dintorni come un posto ideale dove trasferirsi.
La Svizzera infatti offre in questi tempi grami un habitat istituzionale più accogliente: un sistema fiscale meno oneroso, una burocrazia più snella. Non si deve perdere il treno per la Svizzera.
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