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Mercoledì 17 Aprile 2013
Lecco, rifugio Caritas
Un punto di riferimento
Aperto dal 3 dicembre al 23 marzo per tante persone disperate. Tra i servizi offerti quello della doccia e momenti di aggregazione come le cene di Natale e Capodanno. Un bilancio positivo
Bilancio positivo per l'attività svolta dal 3 dicembre al 23 marzo.
Oggi gli organizzatori hanno delineato l'attività svolta tra luci e ombre, perché qualche problema non è mancato considerano la delicatezza della situazione. Persone disperate che a causa della crisi hanno perso tutto, dal lavoro agli affetti familiari. Persone che invece la vita di strada l'hanno scelta in completa libertà. Ed altri con problemi di dipendenze e pure di salute.
A fare il punto monsignor Franco Cecchin e don Ettore Dubini responsabile della Caritas zonale di Lecco. Accanto a loro il sindaco Virginio Brivio, e i rappresentanti della cooperativa Arcobaleno, e delle associazioni coinvolte nel progetto.
«Con la cooperativa Arcobaleno abbiamo steso un progetto e individuato i due custodi e il coordinatore del rifugio - ha spiegato don Dubini -. Il tutto è stato possibile grazie ai tanti volontari che si sono offerti spontaneamente. Abbiamo avuto anche giovani grazie alla rete oratoriale. Non ci saremmo mai aspettati tanto sostegno, i volontari erano tutti molto motivati e preparati c'erano anche dirigenti d'azienda».
Un rifugio ben organizzato, che dopo tre anni d'attività è ormai un punto di riferimento nel periodo invernale per chi vive sulla strada.
Tra i servizi offerti quello della doccia e momenti di aggregazione come le cene di Natale e Capodanno. «E' stato un cambio di passo importante - ha rimarcato il sindaco Virginio Brivio - con una struttura logisticamente più adeguata rispetto ai container con cui si era cominciato. Si è fatta anche aggregazione e su alcuni degli ospiti è stato possibile portare avanti progetti di reinserimento sociale».
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