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Sabato 04 Maggio 2013
Lecco, stipendio da nababbi
per i consiglieri regionali
Una busta paga da quasi 16.500 euro per il primo mese e mezzo di lavoro al Pirellone dei neoletti tra i quali i nostri Mauro Piazza (Pdl), Raffaele Straniero (Pd) e Antonello Formenti (Lega). Lo stipendio mensile ammonta a 10.500 euro al mese fino a quando, entro giugno, verrà applicato il decreto della spendig review che prevede la riduzione dell'indennità a 6.500 euro mensili
La Regione però si affretta a chiarire: quella busta paga corrisponde a un mese e mezzo di indennità, cioè dalla metà di marzo, quando si è insediato il nuovo Consiglio, alla fine di aprile.
Già, ci spiega uno dei tre consiglieri regionali mandati a Milano dai lecchesi, Raffaele Straniero del Pd: «In realtà lo stipendio mensile, al momento, corrisponde a 10.500 euro netti al mese. Duemila euro in più di quanto intascavano i consiglieri dei precedenti mandati la cui indennità netta ammontava a 8.500 euro».
Ma come, i costi della politica sono lievitati invece che diminuiti? «I duemila euro in più che ora troviamo in busta - chiarisce Straniero - prima venivano trattenuti per il vitalizio e il trattamento di fine mandato che sono stati aboliti. Ma anche questa è una situazione transitoria». Andrà di gran lusso agli eletti in Regione fino alla fine di giugno.
Facendo i conti in tasca ai nostri consiglieri neoeletti, Straniero, Mauro Piazza del Pdl e Antonello Formenti della Lega, percepiranno per i primi tre mesi e mezzo del loro mandato 37.500 euro puliti, molto di più del reddito annuo di un impiegato. Poi interverrà il ridimensionamento previsto dal decreto Monti sulla spending review con la riduzione dell'indennità dei consiglieri a 6.500 euro netti al mese.
«Certo mi ha fatto impressione ricevere quell'importante emolumento dallo Stato, tanto più che non mi è mai capitato prima - commenta Piazza -. Finora non ho mai ricevuto soldi dalla politica, semmai ne ho dati. Però non trovo scandaloso che il lavoro politico venga pagato adeguatamente, anche se è corretto il ridimensionamento dell'indennità».
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