Lecco: strage di pesci
nel torrente Gerenzone

Ennesimo episodio di inquinamento nel corso d'acqua che attraversa la città. Probabile un guasto al depuratore di un'attività

LECCO - Ancora un caso di inquinamento nel torrente Gerenzone. Questa volta a farne le spese sono state una cinquantina di trote: una sostanza chimica, con tutta probabilità del cloro, ha infatti ucciso tutto quanto c'era di vivo nel tratto compreso tra il ponte sul Gerenzone di viale Turati e la foce del torrente a lago.
L'area, questa volta, è stata individuata con precisione dal Settore Caccia e Pesca della Provincia di Lecco intervenuta sul posto con l'Arpa (agenzia regionale protezione ambiente).  Il forte odore di cloro che sprigionava dalle acque ha subito allarmato i passanti in via Belvedere, dove c'è un ponticello antico sul Gerenzone.I pesci morti erano stati trasportati dalla corrente quasi tutti a lago e formavano una chiazza iridea sull'acqua, in prossimità della statua di San Nicolò e davanti al monumento ai Caduti del mare.
Diversamente da quanto successe il 5 luglio scorso sempre nel Gerenzone quando lo sversamento di cromo esavalente (cancerogeno), fu sicuramente volontario, e dal fiume bianco che scese a valle sempre verso il lago il 21 settembre scorso (altro caso di sversamento volontario), questa volta si potrebbe trattare di cloro rilasciato da un impianto di depurazione difettoso.
I particolari sull'edizione de <La Provincia di Lecco> del 6 ottobre

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Eco di Bergamo INQUINAMENTO A LECCO