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Martedì 14 Maggio 2013
Lecco, "tassa sulla pioggia"
Una brutta sorpresa
Decine di cittadini protestano in municipio: gli tocca pagare l'imposta per i pluviali che scaricano nelle fiumicelle e nei piccoli torrenti. Un vero salasso da centinaia di euro
Tu chiamala, se vuoi, tassa sulla pioggia. Un nuovo balzello che si rovescia come un temporale inatteso sulla testa di tanti lecchesi con casa nei pressi delle fiumicelle, dei piccoli torrenti, dei tanti corsi d'acqua che avvolgono in una rete fitta il territorio comunale, definita dal linguaggio tecnico "reticolato idrico minore".
Se ne sono accorti tanti lecchesi che hanno deciso di mettere mano alla ristrutturazione della propria casa e che presentando progetti e documenti per i permessi, nonché la domanda di allacciamento all'ufficio edilizia privata hanno fatto la bella scoperta. Una sorta di autodenuncia perché il Comune si è affrettato a chiedere il pagamento della tassa prevista da una normativa regionale del 2003.
Adesso sono una quarantina i cittadini costretti a pagare la pioggia, anche negli anni di siccità, come fosse roba loro scaricata nei tombini. «Ci costa più l'acqua piovana dell'acqua potabile». Altri verranno presto scovati perché si può ipotizzare che siano anche più di un centinaio le utenze in città, di cui una ventina già in corso di accertamento.
L'assessore comunale Martino Mazzoleni concorda: «E'un balzello. Ma noi non possiamo farci niente. E' una normativa regionale che siamo tenuti a rispettare. Veniamo inconro ai cittadini con la rateizzazione»
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