Questa politica e soprattutto i leaders delle varie forze stanno comportandosi nel modo peggiore possibile. A un anno di distanza il baratro sembra almeno temporaneamente scongiurato e allora si può tornare alle urne mettendo da parte i tecnici, la riforma elettorale non è stata fatta, ma del resto che importa: la governabilità non è un problema prioritario, lo è invece governare. All'inizio tutti (o quasi) ad incensare l'operato di Monti cercando di arruolarlo nelle proprie fila. Ma quando Monti ha cominciato a fare il prezioso respingendo i corteggiamenti ecco la rabbia. Berlusconi afferma che Monti ed i tecnici non sono in grado di capire i problemi del Paese e degli imprenditori perchè loro che hanno uno stipendio garantito non sanno come ci si guadagna la pagnotta. Mi chiedo : e i nostri onorevoli che siedono in Parlamento lo sanno?
Romano Valsecchi
La sorpresa nei toni grevi della campagna elettorale non sono i soliti noti. È un ignoto a queste tenzoni. È il presidente del governo tecnico divenuto rapidamente leader politico a tutto tondo. E a tutta angolatura: quella delle polemiche, degli sfottò, delle battute taglienti. La sobrietà di Monti s'è evoluta in sornionità. Sembra andar leggero, e invece va (va giù) pesante. Dire a Bersani che deve silenziare il conservatorismo estremista del Pd è usare un verbo chiassosamente urticante; dire a Brunetta che è un economista di statura accademica è un sarcasmo (consapevole e inconsapevole) di non elevata classe. Speravamo (spereremmo) in un linguaggio elettorale diverso: il linguaggio è importante, in un Paese parolaio. È fondamentale. Pur se non fondamentalista.
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