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Mercoledì 30 Gennaio 2013
Mamma con le doglie in auto
E' nata fra le braccia di papà
Matilde sta bene. Tre chili e 660 grammi. Anche mamma Michela, 32 anni, è in ottima forma: entrambe sono ricoverate a Sondalo ma verranno dimesse nell'arco di due giorni. Il più provato è il papà
Tirano - Matilde sta bene. Tre chili e 660 grammi. Anche mamma Michela, 32 anni, è in ottima forma: entrambe sono ricoverate a Sondalo ma verranno dimesse nell'arco di due giorni. Il più provato è il papà.
Giovanni Alecci, 34 anni, non è di quegli uomini affetti dalla sindrome "da covata", di quelli - tanto per intenderci - pronti a raccontare per filo e per segno l'esperienza passata in sala parto, manco fossero loro ad avere avuto le doglie...
No. Papà Giovanni può a giusto titolo vantarsi di aver fatto nascere la piccola Matilde perché si è ritrovato, in piena notte, a fare l'ostetrico in uno spiazzo della statale 38, a Sernio.
«Eravamo stati al Morelli di Sondalo lunedì pomeriggio, dopo le prime avvisaglie - racconta il tiranese che di mestiere fa il tecnico informatico -, ma in assenza di ulteriori segnali siamo tornati a casa. Alle 3 sono tornate le contrazioni con una certa frequenza e così ci siamo messi in macchina. Destinazione Sondalo. Arrivati a Sernio mia moglie urla "devo spingere, devo spingere"... Accosto l'auto e chiamo il 118... Non sapevo che fare... Vedevo ormai la testa della piccolina, ma non avevo la più pallida idea di come comportarmi...».Di turno nella centrale operativa del Suem ieri notte c'erano Oriana Mascarini e Manuela Lainati. È quest'ultima a ricevere la telefonata. Dopo aver calmato l'uomo, lo ha guidato, passo passo in questa incredibile esperienza. «Mi sono ritrovato la bambina tra le mani... aveva il cordone ombelicale attorcigliato al collo, al telefono l'operatrice mi ha detto come fare e l'ho fatto. Poi ho avvolto Matilde nel mio maglione e l'ho appoggiata sulla pancia di mia moglie».
Facile immaginare l'emozione che ha colto entrambi i genitori. Lacrime di gioia. Ma anche di paura. «Sì, eravamo molto spaventati - racconta mamma Michela Paredi, educatrice professionale al San Michele di Tirano - finché non l'abbiamo sentita piangere eravamo terrorizzati di aver sbagliato qualcosa, poi la sua voce ci ha tranquillizzati».
«Quando mi hanno chiesto se mia moglie aveva perso sangue sono completamente andato nel panico perché non riuscivo a valutare la situazione, a dare una risposta. Non sarei assolutamente in grado di ripetere quello che ho fatto - tiene a dire papà Giovanni che oggi si gode la sua bambina assieme al piccolo Samuele, 3 anni ad aprile -. Devo ringraziare l'operatrice del 118, Manuela, e lo staff del 118. Pensi che ho chiamato alle 3,46, alle 3,48 è nata mia figlia e alle 3,51 c'era già l'automedica parcheggiata vicino alla nostra monovolume (una Citroen Nemo, arancione, per giunta), pronta a dare assistenza a mia moglie. Poi è arrivata anche l'ambulanza e ci ha portati a Sondalo. Lungo il viaggio hanno staccato il cordone ombelicale e ci hanno detto che tutto era andato per il verso giusto. Allora mi sono lasciato andare. Ma l'adrenalina, quella scorre ancora. Mi sa che qualche notte me la farò in bianco. Però, che esperienza!».
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