Nuovo record del turismo lariano:
sei milioni di presenze in un anno

Nonostante i pronostici di un rallentamento dopo i picchi di arrivi del 2022 e del 2023, la crescita non si è fermata neppure nel 2024, consolidando la reputazione del territorio come destinazione di eccellenza

Lecco - Como

Diversificare l’accoglienza dei viaggiatori del Lario per capitalizzare gli attuali dati positivi di affluenza e non trovarsi impreparati in futuro: è questa la formula suggerita da Fabio Dadati, presidente di Lariofiere e imprenditore nel settore alberghiero. Il turismo sul lago di Como continua infatti a mostrare un trend positivo che supera le aspettative. Nonostante i pronostici di un rallentamento dopo i picchi di arrivi del 2022 e del 2023, la crescita non si è fermata neanche nel 2024, consolidando la reputazione del territorio come destinazione di eccellenza.

Secondo i dati di Regione Lombardia sono state oltre 6 milioni le presenze, ossia i pernottamenti, sul territorio lariano nel 2024, in aumento rispetto ai 5 milioni e mezzo dell’anno precedente. Le presenze turistiche si riferiscono al numero totale di notti trascorse dagli i ospiti, sia nazionali che stranieri, e in tutte le tipologie di strutture ricettive. «Prosegue quindi una crescita – ha spiegato Fabio Dadati – lo scorso anno si pensava che si sarebbe prospettato un periodo di mantenimento rispetto al periodo precedente, quindi è molto positivo che si sia cresciuti ulteriormente. Si conferma un trend che è stato costante da dopo Expo 2015 in avanti, con i picchi, come diciamo sempre, dopo la pandemia».

In un contesto positivo è opportuno avviare un’analisi più approfondita del fenomeno. «Oltre al turista leisure c’è il turista business e proprio quest’ultima categoria merita particolare attenzione. Il turismo d’affari si divide tra chi viaggia per lavoro, per visite ad aziende e commerciali, e il comparto dei flussi legati a meeting, congressi ed eventi, inclusi quelli legati al mondo accademico o della ricerca. «Coltivare questo segmento è cruciale per la stabilità economica del territorio anche sul lungo periodo – ha commentato Dadati – pur nella consapevolezza dell’ottima tenuta e crescita del settore, non è il caso seguire un solo ambito di sviluppo. Se si implementano i servizi per i visitatori business si cerca di sviluppare un marketing mix, cioè un paniere complessivo di opportunità che facilitano la scelta dei nostri territori anche per i viaggiatori di affari e accademici. In questo modo, sviluppando il più possibile i mercati complementari rispetto a quello principale del leisure, si fa una scelta di lungimiranza e si investe su un’offerta plurale e un’accoglienza più strutturata che potrebbe dimostrarsi più resistente, meno vulnerabile alle fluttuazioni di mercato».

La diversificazione non riguarda solo le tipologie di viaggiatori ai quali ci si rivolge, ma anche l’integrazione con altri settori economici, come la manifattura, la ricerca e la salute. «La storia ci dice che la linea del comparto turistico è soggetto ad andamenti verso l’alto e verso il basso, a seconda delle condizioni anche esterne – ha aggiunto Fabio Dadati - e quindi non bisogna assolutamente “riposare sugli allori”. Altre destinazioni hanno segnali di assestamento, se non calo, dovuti soprattutto al mercato domestico» mentre per gli arrivi dall’estero le previsioni sono ancora positive e la destinazione del lago di Como è solidamente orientata ai visitatori stranieri.

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