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Giovedì 11 Agosto 2011
Pensioni, 40 anni non bastano
Tremano 2.500 lecchesi
Il Governo studia nuove misure sulle pensioni per anticipare il pareggio di bilancio dal 2014 al 2013, e chissà quali saranno. L'unica certezza: il congedo dal lavoro si allontana
La stima relativa ai lavoratori è fondata sul numero delle nuove pensioni sopravvenute nell'ultimo decennio, con qualche differenza di anno in anno, ed è una cifra destinata ad aumentare: ogni giorno, ormai, appaiono ipotesi sui ritocchi dell'età pensionabile e sono sempre più lontani i tempi in cui le donne andavano in pensione a 55 anni e gli uomini a 58 anni e sei mesi, mediamente. Lo 0.7% dei comaschi è baby pensionato.
Anche in questo momento, spuntano nuove ipotesi; per esempio, sulla quota - somma dell'età anagrafica e dell'età contributiva - per andare in pensione occorrerà quota 100. Ma poiché l'ingresso nel mondo del lavoro è ritardato, i giovani rischiano di non andare mai più in pensione. Un'altra ipotesi: anticipare al 2012 l'aggancio delle pensioni all'aspettativa di vita e il calcolo dell'importo non sarà più fondato sul sistema misto (contributivo più retributivo), ma solo sui contributi versati. E gli importi della pensione di anzianità saranno decurtati in proporzione agli anni che mancano alla soglia per la pensione di vecchiaia. Ma quando si raggiungerà un punto fermo e valido almeno per un po'?
«Il disorientamento è all'apice. Mai così elevato e diffuso» dice a questo proposito Marco Colombo, segretario della Cisl pensionati di Lecco.
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