Salvataggio dei colossi Usadell'auto:
Bush ha dubbi, Obama fa volare le borse

Le Borse hanno recuperato oltre 300 miliardi di ollari sulla spinta del ribasso del prezzo del petrolio e del piano di Obama che comprende anche il salvataggio delle grandi case automobilistiche. Ma proprio questo salvataggio non convince Bush che potrebbe non firmare

La Casa Bianca ha espresso scetticismo sul piano di salvataggio ai colossi di Detroit inviatole dal Congresso. Una fonte vicina al governo, riportata dall'agenzia di stampa Dow Jones, ha detto che il timore è la mancanza della garanzia che solo le società automobilstiche in salute potranno avere accesso a finanziamenti di lungo termine.
La fonte ha detto di avere perplessità sul fatto che il piano "arrivi fino ad un punto in cui il Presidente possa firmarlo".
La giornata si era aperta all'insegna dell'ottimismo. Il piano di spese in infrastrutture annunciato dal presidente Usa Obama per stimolare l'economia, il più corposo programma di investimenti pubblici dagli anni 50, infatti aveva  messo le ali  alle Borse europee.
 A Francoforte il Dax ha guadagnato il 7,63%, a Parigi il Cac40 l'8,68%, a Londra il Ftse100 il 6,19%, a Milano il Mibtel il 6,42%, a Madrid l'Ibex35 il 6,42%, a Zurigo lo Smi, ad Amsterdam l'Aex l'8,14%. I listini del Vecchio Continente - venerdì sui livelli degli ultimi cinque anni e mezzo, depressi dal pessimo dato sull'occupazione Usa - avevano così recuperato in una sola seduta circa 300 miliardi di euro. A spingere gli indici anche l'ottimismo per le prospettive del salvataggio del settore automobilistico americano e il rialzo del prezzo del greggio. Ma sulla svolta per i colossi dell'auto ora pesano i dubbi del presidente in carica Bush.

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