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Lunedì 08 Dicembre 2008
Sottotono la prima della Scala:
proteste fuori, assenze vip dentro
Dalle polemiche sulla sostituzione del tenore a una certa freddezza con cui è stata accolto il "Don Carlos", quella di quest'anno è stata una prima in linea con la crisi. Molte le diserzioni vip, dai politici agli esponenti dell'imprenditoria. All'esterno proteste di studenti e operai
Una Prima della Scala senza le massime cariche dello Stato segnata dalle polemiche per la sostituzione in extremis del tenore calabrese, Giuseppe Filianoti. Quella del 2008 è stata una Prima che in molti, alla Scala di Milano, non hanno esitato a definire sottotono, minimalista in omaggio alla crisi che avvince il Paese. E per ricordare i bei tempi della protesta, davanti al teatro hanno stazionato genitori, studenti e lavoratori della scuola che hanno urlato slogan contro la riforma della Gelmini.
LO SPETTACOLO
Quest'anno la scelta per l'inaugurazione della nuova stagione scaligera è caduta sul Don Carlos di Giuseppe Verdi, diretto dal maestro d'orchestra milanese Daniele Gatti: una Prima che voleva essere tutta italiana nella quale la decisione di sostituire il tenore Filianoti con l'americano Stuart Neill è suonata come una vera e propria nota stonata.
Tra gli spettatori non sono mancate perplessità e intemperanze dal loggione per una rappresentazione che alcuni hanno definito come "raffinata ma fredda, non coinvolge". Durante i primi due tempi dal loggione si è sentito qualche fischio e qualche boato più per la decisione di sostituire il tenore che per l'opera in sè. L'opinione prevalente è stata che la scenografia fosse molto bella, mentre sul tenore in molti hanno espresso riserve. "Hanno scelto un tenore di peso", è stata la battuta del ministro della Difesa, Ignazio La Russa, che si è detto "molto colpito dalla scenografia".
ASSENZE VIP
Assente il premier Silvio Berlusconi, la cui venuta è rimasta incerta fino all'ultimo, c'era invece sua moglie Veronica Lario presente in platea con Luigi Berlusconi. Mancavano le prime tre cariche dello Stato, a partire dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, invece, aveva partecipato alla Prima un anno fa.
A rappresentare il Governo cinque ministri, oltre a La Russa, Sandro Bondi (Beni culturali), Maurizio Sacconi (Salute), Gianfranco Rotondi (Attuazione del programma) e Angelino Alfano (Giustizia). Erano presenti in forze, invece, le istituzioni locali con il sindaco Letizia Moratti che ha accolto i capi di Stato del Togo, Rwanda, Albania e Slovacchia prima dell'inizio dell'opera e il presidente della Regione, Roberto Formigoni.
Diversi i rappresentanti del mondo imprenditoriale, dall'amministratore delegato di Intesa SanPaolo Corrado Passera, al presidente di Telecom Gabriele Galateri di Genola, all'Ad di Eni Paolo Scaroni, al collega di Edison Umberto Quadrino, al presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, al banchiere Gerardo Bragiotti e al presidente della Banca popolare di Milano Roberto Mazzotta.
Del mondo della moda e dello spettacolo grande delusione per l'assenza di David Beckham e della moglie la spice Vittoria, mentre ci sono Valeria Marini, Marta Marzotto, Dolce e Gabbana e Renato Balestra, tra gli altri.
LE PROTESTE
Per la prima volta dopo tanti anni scendono in piazza davanti alla Scala di Milano anche gli studenti delle scuole milanesi. Accanto agli operai e agli impiegati della Confederazione unitaria di base-Cub, poco più di 100 persone, hanno manifestato infatti, in occasione della prima della stagione teatrale scaligera, anche gli studenti della Rete scuole. Studenti e lavoratori sono tenuti a circa 50 metri dall'ingresso del Teatro, proprio davanti alla sede comunale di Palazzo Marino, oltre le transenne protette da Polizia e Carabinieri.
"Aridateci Albertini", recita uno striscione dei Cub; "Ora basta, mente ingrassano i pescecani della finanza, tagliano salari, pensioni, scuola, sanità e servizi sociali", è lo slogan di un altro manifesto dei lavoratori "contro la manifestazione simbolo dello spreco". Tra i manifestanti anche il sindacato unitario dei lavoratori della Polizia municipale di Milano e gli aderenti alla Cgil-Polizia municipale. Con loro anche una rappresentanza della Flm-Alfa Romeo.
Sull'altro lato della piazza, accanto all'ingresso della galleria Vittorio Emanuele, il mondo della scuola, con genitori, docenti e studenti, anche giovanissimi, per protestare contro la riforma Gelmini: "Vogliono distruggere la scuola pubblica, io non ci sto", si legge su un cartello.
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