«ResegUp: ecco i segreti per vincerla»

L’intervista doppia Martina Bilora e Lorenzo Beltrami confessano i particolari che si celano dietro il loro successo Lei: «No verdure e legumi nei giorni precedenti la gara». Lui: «In corsa poco più di un litro d’acqua e tre gel naturali»

Vincere la ResegUp è un’impresa per veri campioni della corsa in altura, proprio come il mandellese Lorenzo Beltrami, classe ’95 del Falchi Lecco, e Martina Bilora, olginatese del ’98 portacolori dei Falchi Olginatesi. Sabato hanno coronato il loro sogno di inserire il proprio nome nell’albo d’oro della manifestazione e nessuno meglio di loro può spiegarci cosa ci sia dietro a una vittoria del genere. Dall’allenamento all’alimentazione, niente viene lasciato al caso. Insomma, se volete essere i prossimi vincitori della ResegUp non vi resta che fare tesoro dei loro consigli.

Cosa ti ha aiutato di più a vincere?

Martina: Sicuramente la volontà di fare bene dopo un periodo un po’ particolare a livello sportivo. Una grossa mano me l’ha poi data il tifo incredibile che c’era lungo tutto il percorso e che mi dava la carica per non uscire mentalmente dalla gara.

Lorenzo: Penso la voglia e la convinzione di riuscire ad arrivare tra i primi. In gare così la testa gioca un ruolo fondamentale, quasi più delle gambe, e sono riuscito a dare il meglio anche da questo punto di vista.

Come ci si allena la settimana prima della ResegUp?

M: Quest’anno ho provato una settimana d’allenamento diversa dal solito. Il principio è ridurre il numero di ore di corsa rispetto al solito. Lunedì sono andata in bici, martedì e giovedì riposo assoluto, mercoledì ho provato la prima parte del percorso correndo 50’, mentre venerdì mezz’ora di corsetta per i sentieri vicino a casa.

L: La settimana prima si riposa! Di solito faccio due allenamenti al giorno, la settimana pre-ResegUp invece ho svolto un allenamento più strutturato martedì e per il resto una cosa tranquilla al giorno tra corsa in montagna, strada e bici.

Sabato mattina cosa hai fatto per stemperare la tensione della gara?

M: Sveglia alle 7.30 come sempre, colazione normale, che per me è sempre molto ricca, ho preparato la gara e poi ho letto un po’ per non farmi divorare dall’ansia. Quindi due passi per sgranchirmi e a pranzo riso e un po’ di tonno.

L: Mi sono alzato con calma con la mia fidanzata. Colazione alle 9 e pranzo alle 12 con tanto riso e patate per caricarmi bene a livello di carboidrati e un po’ di tonno.

Si segue un’alimentazione particolare per fare questo tipo di sport?

M: Qualche mese fa ho incontrato il dottor Luca Mondazzi di Nova Milanese che mi ha aiutato a cambiare la visione dell’alimentazione soprattutto durante la gara. La tendenza è quella di mangiare meno di quanto si dovrebbe ed è sbagliato. Sono importantissimi anche i giorni prima perché bisogna aumentare il contenuto di carboidrati e infatti venerdì ho mangiato un bel piatto di pasta sia a pranzo che a cena. Evito invece nei giorni precedenti la gara sia verdure che legumi perché fermentano e tendono a gonfiare.

L: Io seguo sempre un’alimentazione bilanciata, dando molta importanza agli alimenti naturali e biologici, anche perché ho la fortuna di vivere in mezzo alle galline e alle pecore, per cui mi piace mangiare in modo corretto. Negli ultimi sei mesi ho seguito in particolar modo i consigli di Alessio Tosatto, che lavora con me nel centro MedInmove, e ultimamente di Michele Vendramin, due esperti in questo campo.

Cos’hai mangiato durante la gara per mantenere un così alto livello di prestazione?

M: Ho usato i ristori solamente per l’acqua, per il resto avevo tutto io. Uso sempre dei gel di carboidrati, sali minerali e poi una borraccina piccola da mezzo litro di maltodestrine che mi hanno aiutato veramente tanto dalla Capanna Stoppani sino in vetta al Resegone come fonte pronta di energia. A volte magari correndo non c’è tanta voglia di ingerire qualcosa, ma è importantissimo farlo per evitare cali di zuccheri.

L: Mi sono fermato a tutti i ristori e in tutto ho consumato tre gel naturali, senza conservanti o additivi, che non mi fanno venire mal di stomaco. In pratica si tratta soprattutto di carboidrati, sali minerali e un po’ di proteine.

Sabato pomeriggio faceva veramente caldo. Quanto hai bevuto dalla partenza all’arrivo della ResegUp?

M: Tra un litro e mezzo e due litri, più vicino ai due. Sì, faceva molto caldo, perdevo tanti liquidi e in pratica ho corso gran parte della gara sorseggiando acqua e sali minerali proprio per evitare problemi da questo punto di vista.

L: Credo un litro d’acqua o poco più, ovvero mezzo litro che avevo io e poi cinque bicchieri d’acqua, uno per ristoro, anche se correndo metà finiva sempre per terra.

Quanto è importante alimentarsi in maniera corretta prima e durante la gara?

M: È importantissimo, quasi tanto quanto l’allenamento. Io di mio non riesco a essere troppo rigida in queste cose, però qualche accortezza ci vuole, soprattutto in prossimità di gare a cui si tiene particolarmente come la ResegUp. Credo che in genere chi faccia sport abbia comunque un occhio di riguardo su questo tema.

L: È fondamentale sia prima che durante. In gara non ci si può inventare niente e anche questo aspetto pesa parecchio. Se sbagli a bere o ad alimentarti, soprattutto in soggetti come me con poca massa grassa, rischi di andare in ipoglicemia e ti sei giocato la gara.

Sabato sera ti sei strafogato per recuperare le energie?

M: Direi proprio di no. Sinceramente non ho fatto neanche una vera cena. Sono rimasta a Lecco a festeggiare con tutti gli amici e abbiamo stuzzicato un po’ qua e là.

L: Dopo la gara in genere non mi viene fame, anzi spesso ho anche un po’ di nauesa, e con il caldo di sabato ne avevo ancora meno. Siamo andati a festeggiare e più che altro ho bevuto qualche birra in compagnia.

A che ora sei andato a dormire?

M: Sono tornata a casa alle 3 di notte.

L: Così a occhio direi 2.30 o 2.40.

Anche i campioni fanno le ore piccole!

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