Un lecchese alla Casa Bianca, capitan Locatelli e la Juventus da Trump

Il calciatore originario di Galbiate ha fatto parte della delegazione in visita al presidente degli Stati Uniti

Lecco

“Un lecchese alla Casa Bianca”. A dirlo così, sembra quasi il titolo di una commedia de “I Legnanesi”... E invece sì: un lecchese è stato lì - e non a fare il turista ma - proprio come ospite fra altri ospiti (d’onore) proprio all’interno della Stanza Ovale e alla presenza di Trump. Il mitico ufficio dove storicamente si prendono e decisioni più importanti del mondo.

Lui è il calciatore Manuel Locatelli (classe 1998). Il centrocampista della Juve che, con la delegazione bianconera, mercoledì mattina (nel pomeriggio, in Italia) è stato ricevuto del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Ed eccolo nelle immagini che hanno fatto il giro del mondo, lui e i suoi compagni di squadra - Weston McKennie, Timothy Weah, Federico Gatti, Teun Koopmeiners e Dusan Vlahovic - schierati come guardie del corpo alle spalle del “presidentone” Made in USA; come ad osservarne da dietro i capelli color ricca polenta.

Poco più in là, il resto della delegazione bianconera col compiaciuto proprietario John Elkann (presidente di Stellantis e amministratore delegato di Exor) in testa; con l’allenatore Igor Tudor, il ceo bianconero Maurizio Scanavino, il general manager Damien Comolli, ed il direttore delle strategie Giorgio Chiellini. Tutti a posare nelle foto e per le immagini poi diffuse dalla Casa Bianca. Con loro anche il presidente della Fifa, Gianni Infantino che per l’occasione ha portato nella Stanza Ovale quella “Coppona” in palio per il primo Campionato del Mondo di Club.

Durante la visita, il presidente Trump ha affrontato il tema dell’immigrazione illegale e del divieto per i partecipanti transgender agli sport femminili. Infine si è rivolto verso i giocatori Weah e Locatelli, chiedendogli: «Ragazzi, una donna potrebbe far parte della vostra squadra?». A sera, poi, il 5-0 rifilato dalla Juve ai modesti pedalatori emiratini dell’Al-Ain. Fiorenzo Radogna

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