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Giovedì 29 Maggio 2025
Canottieri Lecco, festa per i 130 anni insieme a Malagò
Il numero uno del Coni ospite d’onore alla festa per i 130 anni della Canottieri Lecco: «Grato ai fondatori del circolo, qui mi sento a casa». Scoperta una targa alla memoria di Giovanni Lozza
Lecco
«Qui, proprio qui. Dove siamo noi ora (nel grande piazzale all’interno del semiperimetro che delinea gli edifici della società Canottieri Lecco 1895, ndr) c’era un vecchio canile municipale. I soci del neonato circolo, espressione delle famiglie più importanti di Lecco, fra cui i Cima e i Badoni, chiesero al sindaco di allora, più generoso di quello attuale (battuta destinata a Mauro Gattinoni, presente fra il pubblico, ndr) di venderglielo a due soldi. E così nacque la sede del nostro circolo. Esattamente nel luogo da cui parliamo noi ora...».
Parole del presidente Marco Cariboni che fa da anfitrione nel giorno dei 130 anni della società remiera bluceleste. Tante le personalità cittadine accorse all’evento organizzato dal consigliere Mauro Frigerio. Nel centinaio di invitati, campioni olimpici come Antonio Rossi e Antonio Gaddi, allenatori come il canoista Nicola Ripamonti e il “promosso in B” (con il calcio Lecco) Luciano Foschi, ma anche personalità del mondo imprenditoriale, come l’ex presidente dell’Ance, il costruttore Vico Valassi. Accanto a loro, rappresentanti delle Forze dell’ordine e anche del clero.
Ospite d’onore, il presidente del Coni Giovanni Malagò. Brillante, sinceramente affascinato dalla location, il suo intervento è piaciuto: «Sono felice di poter fare un paragone, non un confronto, con tutte le analogie possibili fra un circolo che conosco forse meglio di qualsiasi altra cosa della mia vita (l’Aniene di Roma.ndr) e la Canottieri di Lecco - ha chiosato - Praticamente sono nati insieme (il circolo romano nel 1892, quello lecchese nel 1895, ndr) e adesso c’è stata anche una ricostruzione storica a confermarlo. Epoche pionieristiche non solo della vita industriale, della vita economica e della vita sociale, ma in modo particolare dello sport. Perché siamo arrivati a essere fondati, a essere pensati addirittura un anno prima che il barone De Coubertin iniziasse questa meravigliosa avventura dei Giochi Olimpici moderni: con quelli di Atene, nel 1896...».
«Io devo dire che non sono sempre obbligatoriamente diplomatico – ha proseguito il massimo dirigente dello sport nazionale - ma dico che soprattutto oggi mi sento proprio a casa, nel vero senso. Guardandomi intorno qui, alla Canottieri, riconosco molti di voi; e vedo anche visi di persone che incontro nel mio girovagare. Non tanto solo per questioni attinenti la città di Lecco, ma a livello nazionale di attività federali, di organismi sportivi, di ex atleti e quant’altro. Io devo essere grato e lo dobbiamo essere tutti quanti, a quel gruppo, quel manipolo, quella meravigliosa comunità che in quegli anni ebbe quest’idea: l’idea di fondare la Canottieri Lecco».
Commozione
Infine, dopo una lunghissima serie di interventi, forse il momento più emozionante del lungo pomeriggio: il presidente Malagò, insieme a Cariboni e con l’aiuto di Antonio Rossi e dei ragazzi tesserati per il circolo remiero bluceleste, hanno inaugurato una bella targa – vetro trasparente, elegante scritta blu – dedicata alla memoria dell’allenatore Giovanni Lozza (nella foto a sinistra). Apposta giusto sul muro del depositato di barche e canoe degli atleti. Un lungo applauso ha accompagnato il suo emozionante ricordo. Lui che per quasi 40 anni ha cresciuto, educato e avviato alla canoa e al canottaggio decine e decine di giovani lecchesi.
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