Di Nunno, il solito refrain
«Io lascio a fine stagione»

Il patron del Lecco sempre più intenzionato a mollare nonostante gli ottimi risultati della squadra.

CALCIO

Quasi mezz’ora di attesa fuori dallo stadio. Non si entra. Dentro il Patron Paolo Leonardo Di Nunno fa aspettare tutti. Poi fa entrare i giornalisti. E il suo show comincia. Uguale a sé stesso.

La stessa tiritera di sempre: «Il 16, se non paghiamo, ci saranno dei problemi. Ma cercheremo di fare uno sforzo. I problemi li lasceremo ad altre squadre».

E poi dichiara quel che ha già dichiarato altre volte… Nessuna novità. Ma un ribadire che rischia di rovinare tutto quello che i ragazzi stanno facendo sul campo: «A fine anno o troverò un compratore o lascerò. Chi vuol giocare su questo campo deve darmi 100mila euro all’anno. Un campo così in C non si trova. Se vogliono allenarsi… Vorrei recuperare solo le cose che ho fatto. Entro fine stagione me ne vado. Anche se dovessi vincere i playoff. Sono stanco di tutti qui. Non vedo un attaccamento al calcio a Lecco. Lecco non può avere il calcio».

Poi cerca di mitigare le parole, come sempre pesanti: «Mi dispiace, ma tutte le squadre del Nord sono messe così. Le altre squadre non stanno messe meglio. Sono tutte messe male. La Lega al Sud dà il doppio di minutaggio. A noi quattro dita negli occhi. Noi non stiamo lavorando da tre anni, dico con la mia ditta (l’Elettronica Videogames, ndr) Sto facendo degli errori anche in Borsa e quelli sono errori miei. Non è colpa vostra, ma non potrei sopportare un altro anno così». E spiega: «Sarà un problema di fine anno. Ci sarò e penso che pagherò tutto fino alla fine».

Ma Di Nunno con i suoi atteggiamenti e le sue dichiarazioni non aiuta la squadra a fare classifica, né la città a venire allo stadio: «Se la gente vuole venire viene - taglia corto Di Nunno -. Con i soldi degli spettatori non pagherei comunque i giocatori e tutto il resto. Gli spettatori servono ai giocatori. Non mi interessa altro… ».

E poi il finale tragicomico: «Il Lecco? Lo posso anche regalare se a chiedermelo è una bella ragazza… ». Amen.

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