La Polisportiva Valmadrera celebra i suoi 50 anni

«L’augurio è che queste nozze d’oro della Polisportiva con la comunità di Valmadrera custodiscano tutte le dimensioni»: il parroco di Valmadrera, don Isidoro Crepaldi, è stata una delle voci autorevoli, l’altra sera, del primo evento dedicato al 50esimo della società il cui ideatore, don Eugenio Della Libera, ha indicato la «dimensione del crescere bene con lo sport; la robusta costituzione anche culturale, coniugando allenamenti e studio, e la dimensione spirituale, per essere sani anche di cuore: con questi obiettivi, la società nel 1974 nacque».

Sono saliti sul palco tutti i sacerdoti susseguitisi negli anni in oratorio (tranne don Tommaso Nava, che è in missione). Prima dell’inizio della cerimonia - ospitata nel cineteatro “Artesfera” e condotta dal giornalista Stefano Spreafico - è stata ricostruita con nomi e date, in una narrazione, la storia del sodalizio arancione, poi sono stati letti i messaggi di Giancarlo Abate, presidente della Lega nazionale dilettanti; di Marco Riva, presidente del Coni Lombardia; di Pierluigi Marzorati. In particolare, Abate ha definito la Polisportiva Valmadrera «un esempio di passione, impegno e coesione sociale, un simbolo di perseveranza e dedizione alla promozione non solo della pratica sportiva, ma anche di valori come il fair-play, il rispetto e la solidarietà, che sono le fondamenta anche della Lnd». Don Eugenio stesso ha ricordato che «la prima coppa vinta nel 1974 fu la “Coppa disciplina”, che veniva tributata a chi cercava di comportarsi bene e non mancare la palla per prendere la caviglia dell’avversario».

Tra gli interventi, ha spiccato quello di Antonio Rusconi: in qualità di sindaco uscente, ha «ringraziato la Polisportiva in quanto è la società che fa giocare più ragazzi a Valmadrera»; ha parlato inoltre in quanto è stato tra i fondatori; sul palco sono saliti inoltre il primo presidente, Dorino Butti, e Beppe Butti che, «dal campetto in sabbia dura della Polisportiva, è arrivato in serie A nonostante - ha scherzato Rusconi - essere stato allenato ai suoi albori proprio dal sottoscritto. Il mio augurio di buon 50esimo compleanno - ha proseguito il sindaco - è di non perdere le radici: la Polisportiva non serve soltanto a giocare, bensì bisogna farlo con uno scopo che è dato dai valori, i quali danno senso alla fatica».

Il presidente in carica, Alberto De Pellegrin, ha rimarcato i «500 atleti e 100 volontari di una società che è ormai un’organizzazione complessa, ma nella quale tutti possono dare una mano, in molteplici ruoli. La Polisportiva, del resto, non è tanto una realtà agonistica quanto un veicolo per l’inserimento nella collettività, sia dei ragazzi sia dei genitori e il ruolo che svolge a Valmadrera è evidente dalle collaborazioni, per esempio con il centro di formazione professionale “Aldo Moro” i cui allievi, proprio in questi giorni, sono venuti ad aiutarci con le manutenzioni. La mia testimonianza - ha aggiunto De Pellegrin - è quella di chi, venendo ad abitare qui con la famiglia, ha trovato il luogo dove entrare in relazione con gli altri papà e sentirsi parte della comunità».

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