
( foto menegazzo)
Lecco, nuova gara a porte chiuse
Cesana:«Ritiriamo la squadra»
Allibito l’amministratore unico dopo le penalizzanti decisioni del giudice sportivo. Oltre alla sanzione la sfida contro l’Olginatese porta anche duemila euro di multa
L’intero servizio su La Provincia di Lecco di giovedì 9 gennaio
Lecco
Un’altra gara da disputare a porte chiuse, oltre a quella di domenica prossima, e ammenda di duemila euro. Ormai siamo all’accanimento. Tra le giornate da scontare per i fatti della scorsa stagione e due rimediate quest’anno sono cinque le giornate senza calcio per i tifosi.
Un danno per gli abbonati e per tutto il popolo bluceleste. La Calcio Lecco è furiosa e minaccia il ritiro dal campionato. I tifosi del Lecco vengono colpiti nuovamente dal giudice sportivo che non fa altro che ricevere e tradurre in sanzioni il referto arbitrale, stavolta di Olginatese-Lecco.
La motivazione: «Per avere, per la intera durata della gara, propri sostenitori in campo avverso, rivolto ai componenti la Terna Arbitrale insulti connotati ad estrema trivialità. Sanzione così determinata anche in considerazione della recidiva specifica reiterata».
Paolo Cesana, amministratore unico del Lecco è allibito: «Sono basito. Non si può continuare così. Ho già parlato con il consigliere della Lega di Serie D, Giacomo Diciannove, e gli ho detto che ci sentiamo presi in giro. Domenica non c’è stato un coro, un fiato, contro la terna. Tutti hanno sentito. A lamentarsi erano solo i bianconeri, dell’Olginatese, che non hanno avuto multe. E il commissario non ci aveva preannunciato alcunché. C’è un pregiudizio contro di noi e basta… Allucinante».
Cesana è un fiume in piena: «Siamo a 12-13mila euro di multe, parte delle quali ingiuste. Se si continua su questo binario non giocheremo più. O la giustizia sportiva diventa giusta, oppure ritiriamo la squadra dal campionato… Non c’è stato un petardo, un fumogeno, un coro, nulla. Assurdo. Se credono di aver trovato la gallina dalle uova d’oro, si sbagliano . Ho sentito il presidente Salvatore Ferrara e il suo consulente Cosimo Savoia e siamo tutti d’accordo: così non si va avanti».
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