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Venerdì 09 Maggio 2025
Stadio, il Comune risponde al Lecco: «Dialogo aperto, ma non ci sono fondi»
L’assessore allo sport del Comune di Lecco, Emanuele Torri, ribadisce la volontà di mantenere rapporti costruttivi con la Calcio Lecco, ma chiarisce che non esistono al momento fondi stanziati per la riqualificazione dello stadio.
Lecco
Emanuele Torri, assessore allo sport del Comune di Lecco, non vuole lo scontro con il Lecco. Anzi. Vuole rispettare gli accordi presi. Però precisa che di centinaia di migliaia di euro, per non parlare di milioni, non ne sono stati accantonati alla voce “stadio Rigamonti-Ceppi”. Anzi. Non c’è proprio una previsione in questo senso, anche se il dialogo è aperto. Un dialogo, per ora, senza sbocco pratico: «In questi mesi i rapporti tra noi e la società Calcio Lecco sono sempre stati all’insegna del rispetto reciproco. C’è una partita aperta sulla riqualificazione dello stadio e sono aperti i confronti con gli uffici. Siamo a conoscenza dei desiderata blucelesti e questi sono stati registrati. Ma le disponibilità nell’immediato non ci sono. La convenzione fino al 2028 dice chiaramente le cose che deve fare la Calcio Lecco 1912 spa. Per quanto, ci sarà a breve questo intervento che andrà a favore della disponibilità dello stadio per i disabili. E il Comune ha contribuito per il progetto dell’Hospitality, nel recente passato. Ma milioni per lo stadio non ci sono. Ci sediamo e cerchiamo di capire le esigenze e come venire incontro».
La questione del Bione, è più scottante: «Le tariffe sono quelle deliberate dall’amministrazione comunale e sono quelle che pagano tutte le altre società della città di Lecco. Se paragonate ad altri impianti, considerato il campo in sintetico nuovo, i nuovi spogliatoi, sono tariffe più basse di altri centri sportivi del circondario. Motivo per cui i blucelesti non se ne sono mai andati altrove». Ma l’aumento era inatteso. Torri spiega: «Questo aumento è dovuto al fatto che sono stati richiesti più spazi dal Lecco. Negli anni scorsi il gestore applicava un regime forfettario visto che c’era un contributo del Comune per compensare il caro energia e le perdite per il Covid. Il nuovo contratto di concessione, però, prevede le stesse tariffe deliberate dalla Giunta in leggerissimo ribasso. E quel regime forfettario non si può più applicare perché non è più previsto aiuto del Comune per Covid e caro energia».
Intanto però il Lecco continua a pagare lavori e campi del Bione: «La concessione parla chiaro e il Lecco non paga il canone da 50mila euro all’anno da diversi anni, dal 2017 in poi. E il canone è ad adeguamento Istat. Certo, il Lecco rifece il terreno di gioco ma i lavori probabilmente, proprio per quanto detto da Aliberti, non furono fatti a regola d’arte. Ma detto questo intendiamo proseguire il dialogo con la società e per quanto ci è possibile dare una mano».
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