Governo/ Pd dice no a Gianni Letta, ipotesi Amato ministro

Governo/ Pd dice no a Gianni Letta, ipotesi Amato ministro Su Enrico Letta il dubbio: è il vicesegretario. Bersani vede Idv

Roma, 12 nov. (TMNews) - Il Pd aspetta le decisioni di Mario Monti e Giorgio Napolitano, anche se l'indicazione data da Pier Luigi Bersani all'ex commissario Ue è per un governo di tecnici. I democratici preferiscono non avere politici per diverse ragioni, anche se non tutti la pensano allo stesso modo nel partito. E il Pd, secondo quanto viene riferito, avrebbe anche approfittato del colloquio per porre alcuni 'temi' all'attenzione del probabile prossimo capo del Governo: la necessità di seguire un criterio di equità, nelle misure che verranno adottate, e il rilancio dell'economia, anche attraverso le liberalizzazioni. Monti, spiegano, avrebbe preso atto delle posizioni dei democratici.In realtà, nel partito, le posizioni sono più articolate. L'ipotesi di Enrico Letta nell'Esecutivo esiste, non dispiacerebbe nemmeno a Giorgio Napolitano, ma non è quella prevalente tra i dirigenti democratici. Il Pd, avrebbe detto Bersani, si sente assolutamente garantito dalla presenza di Monti alla guida del governo e non ha bisogno di propri esponenti. Molti temono che una figura come quella di Enrico Letta, vicesegretario del partito, possa essere troppo impegnativa per il Pd, che a quel punto sarebbe nel Governo con il suo numero due. Per questo, nel caso in cui si dovesse arrivare comunque ad una presenza politica nell'esecutivo, è stato fatto con insistenza il nome di Giuliano Amato. L'ipotesi che entri Gianni Letta, comunque, sembra sempre più improbabile.Bersani, poi, ha incontrato il leader di Idv Antonio Di Pietro con il quale ha 'chiarito', dopo le tensioni dei giorni scorsi. Un incontro che avrebbe portato ad un ulteriore passo di Di Pietro verso il sì a Monti, anche se pure l'ex pm dice no alla presenza di Letta nell'esecutivo. Bersani, però, ci tiene a non rompere il rapporto con Italia dei valori, per il segretario Pd alleato prezioso anche se scomodo. Sono in molti, nella minoranza del partito e non solo, a considerare l'esperienza del Governo Monti come il primo passo per sperimentare formule da riproporre alle elezioni: in altre parole, la minoranza del partito, ma anche Sergio Chiamparino, Matteo Renzi e persino esponenti della maggioranza che sostiene il segretario, pensano che l'alleanza con Sel e Idv può essere rimessa in discussione, a favore di un'intesa preferenziale con il 'terzo polo'. Uno schema che potrebbe anche portare ad un candidato premier per il 2013 diverso da Bersani, magari lo stesso Monti. Anche per questo, il leader Pd è attento a mantenere i rapporti con Vendola e Di Pietro. Ma questa è una partita che si giocherà nei prossimi mesi.

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