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Domenica 24 Agosto 2008
Olimpiadi/ Coni, Petrucci: Meglio noi dell'economia italiana
Olimpiadi/ Coni, Petrucci: Meglio noi dell'economia italiana Il bilancio del presidente: siamo la nona potenza sportiva
Pechino, 24 ago. (Apcom) - Ventotto medaglie, quattro in menorispetto ad Atene 2004: otto ori contro i dieci della scorsaedizione. Per il presidente del Coni, Gianni Petrucci allaconferenza stampa conclusiva a Casa Italia, il bilancio ècomunque positivo. "Su 204 paesi siamo arrivati noni. Se pensateche nell'economia mondiale siamo al 46esimo posto, è ovvio che cisia soddisfazione". Tra l'altro, aggiunge il numero uno del Coni,"in questa edizione abbiamo visto emergere bei personaggi, chefaranno grande promozione al loro sport. Ci sono state bellepagine". Il paragone con le altre nazioni, in particolare con laFrancia, appare strategico. "Siamo arrivati davanti ai nostricugini ed è un grosso risultato, oltre che un parametroimportante in una edizione dei Giochi dove la Cina ha toltomedaglie a tutti".Giochi della svolta li definisce il capo missione degli azzurri,Raffaele Pagnozzi: "L'Europa perde spazio rispetto agli altricontinenti. Nazioni come il Kenya e l'Etiopia viaggiano allivello di Romania e Spagna". Il Vecchio continente, sottolineail segretario generale del Coni, "è calato nelle ultime treedizioni passando dai 172 ori di Sydney ai 145 di Atene fino ai129 di Pechino". In controtendenza la Gran Bretagna, "ma il fattoche Londra ospiterà i Giochi del 2012 è servito da sprone e ilRegno Unito si candida a piazzarsi al terzo posto nel medaglieredelle prossime Olimpiadi".Sul piano organizzativo, aggiunge Pagnozzi, "Pechino ha fugato idubbi della vigilia, Giochi come questi non li abbiamo maisperimentati". Tornando ai risultati che non sono arrivati,Petrucci precisa: "Non siamo ciechi, ci sono dei risultati chenon hanno risposto alle aspettative", a cominciare "dagli sportdi squadra". Si ragionerà a freddo con "le federazioni che nonhanno dato ciò che si aspettava da loro". Sul problema risorse,il presidente del Coni ribadisce: "Ci bastano i soldi cheabbiamo. Non ho chiesto la detassazione dei premi - spiega -perché altrimenti saremmo stati accusati di essere deiprivilegiati. Noi chiediamo investimenti che servono non allosport ma a tanti altri ministeri, quello della Salute in testa".
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