Olimpiadi/ Doping, McQuaid: Ciclismo non rischia esclusione

Olimpiadi/ Doping, McQuaid: Ciclismo non rischia esclusione Presidente Uci replica a n.1 Wada: "Guardi meglio altri sport"

Pechino, 18 ago. (Ap) - Secondo l'Unione CiclisticaInternazionale i problemi di doping che affliggono il mondo delpedale non mettono a rischio la presenza futura del ciclismonelle Olimpiadi. Il presidente dell'Uci, Pat McQuaid, ha espressoottimismo replicando ad una recente affermazione di John Fahey,presidente dell'Agenzia Mondiale Antidoping (Wada), secondo cuiciclismo e sollevamento pesi dovranno effettuare una vera epropria bonifica interna per conservare il loro status didiscipline olimpiche. "Non sta al signor Fahey decidere chi faparte del programma olimpico", ha detto oggi McQuaid a Pechino:"Fino ad ora abbiamo sempre avuto il sostegno del ComitatoOlimpico Internazionale e, in particolare, del presidente JacquesRogge".McQuaid ha inoltre affermato che il problema del doping èresponsabilità dei singoli ciclisti, non dell'Uci. "Perché l'Ucio il ciclismo dovrebbero subire l'esclusione dalle Olimpiadi?Abbiamo visto splendide gare su strada su scenari meravigliosi",ha detto il numero uno dell'Unione, "e ora assistiamo amagnifiche gare su pista. Il ciclismo dà molto ai Giochi".McQuaid, riferendosi al problema del doping, si è poi rivolto aFahey suggerendogli di "guardare un po' meglio a qualche altrosport le cui statistiche non differiscono da quelle dell'Uci".Il numero uno del mondo della bici ha poi frenato sull'ipotesidi squalifiche a vita per quei ciclisti riconosciutiresponsabili, con il sostegno di prove scientifiche, di dopingper periodi prolungati. "A livello personale sarei d'accordo, main una prospettiva professionale dobbiamo lavorare nel contestodel codice antidoping della Wada e della normale giurisprudenza".McQuaid si è infine mostrato soddisfatto commentando lepositività di alcuni ciclisti a nuove sostanze dopanti come l'Epoa rilascio continuo (Cera), causa dell'esclusione di RiccardoRiccò dal Tour de France. "Credo che questo rappresenti unmessaggio molto, molto forte al resto del gruppo. Fa capire chenon bisogna ascoltare quei mezzi dottori", ha concluso McQuaid,"che assicurano l'impossibilità di rintracciare un certo farmaco".

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