Olimpiadi/ Elisa Rigaudo: un sorriso lungo 20 km -punto-

Olimpiadi/ Elisa Rigaudo: un sorriso lungo 20 km -punto- Perplessità per 'no' del Cio al lutto al braccio degli spagnoli

Roma, 21 ago. (Apcom) - Un'altra spennellata di rosa nelmedagliere azzurro di Pechino 2008. L'ha passata Elisa Rigaudo,al termine di una dura marcia lunga 20 chilometri. Grazie ad unadisciplina durissima, in cui l'Italia vanta una grande ma oramailontana tradizione, è arrivata la medaglia italiana numero 21:sotto un acquazzone che ha disturbato la tredicesima giornataolimpica, la 28enne di Cuneo, tesserata per le Fiamme Gialle, hafatto tesoro dei consigli di una bandiera storica dellaspecialità come Sandro Damilano e costruito la sua gara perfetta.Alla fine la vicempionessa europea del 2006 ha chiuso al terzoposto, solo alle spalle della favoritissima russa Kanistina edella norvegese Platzer, ma davanti alla cinese Hong Liu.Risultato: uno storico bronzo all'Italia, e prima medagliadall'atletica.Quella della Liu è una delle pochissime 'debacle' cinesi diqueste Olimpiadi: il dominio degli atleti di casa si traduce inun impressionante 46-15-22 che non è una combinazione per illotto ma il bilancio di ori-argenti-bronzi nel medagliere, aquattro giorni dalla chiusura. L'inno cinese è risuonato aPechino quasi il doppio delle volte di quello statunitense e trevolte tanto rispetto a quello russo: la magra consolazione deglistorici rivali americani è il momentaneo +12 nel computo globaledelle medaglie.Con uno sprint da record del mondo, gli atleti giamaicani hannoconquistato la 12.ma piazza nel medagliere. Con l'inizio dellegare di velocità, infatti, la Giamaica è salita in un batterd'occhio fra i grandi dello sport mondiale. Con la vittoria diVeronica Campbell-Brown nei 200 metri, infatti, gli sprinterdella bella isola del Mar dei Caraibi hanno centrato un pokerstorico, nei 100 e 200 metri maschili (con il fenomeno UsainBolt) e femminili (con il tris Fraser-Simpson e Steward nei 100e, appunto, la Campbell Brown nei 200).Ma la giornata di Pechino non è stata solo sport e belle storiedi medaglie: ha fatto discutere, e non poco, il secco 'no' delCio alla richiesta della delegazione spagnola di indossare illutto al braccio in onore delle vittime del disastro aereo diMadrid. Le perplessità e gli interrogativi sollevati dalla durapresa di posizione del Cio hanno trovato una importante rispostada alcuni atleti: i velisti Fernando Echavarri e Anton Paz, adesempio, sono saliti sul podio con il lutto al braccio e dedicatoil loro oro al dolore dei familiari delle vittime di Madrid. Ungesto più forte di mille parole e mille ingiustificati divieti,su cui i vertici del Cio dovrebbero riflettere.

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