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Venerdì 08 Agosto 2008
Olimpiadi/ Reverendo anti-cinese,slogan in stanza e fuga da hotel
Olimpiadi/ Reverendo anti-cinese,slogan in stanza e fuga da hotel Pastore americano manda in tilt security Giochi, ora si nasconde
Pechino, 7 ago. (Ap) - Scherzi da prete? Niente affatto.Piuttosto la semplice dimostrazione che violare l'apparato dellasecurity delle Olimpiadi di Pechino è possibile. Quanto andarseneda un albergo di lusso senza pagare il conto, dopo avere dipintocon slogan anticinesi un paio di stanze. L'impresa è di unpastore statunitense, Eddie Romero, che ha scelto di protestarecontro il governo cinese in maniera insolita, con tanto didocumentazione filmata. Il reverendo ha letteralmente lasciato ilsegno nelle stanze di un hotel della capitale cinese dipingendoslogan come "Pechino 2008, il nostro mondo, il nostro incubo".Una piccola grande grana per gli organizzatori dei Giochi, attesidal varo della kermesse olimpica con la cerimonia di apertura.Il gesto di padre Romero non è isolato, visto che da Hong Kong -sede delle gare degli sport equestri - rimbalza la notizia delrimpatrio di tre attivisti cinesi residenti negli Stati Uniti,tutti costretti ad incassare un 'no' alla richiesta del vistod'ingresso. Copione simile a Pechino, dove tre cittadinistatunitensi, guidati dal reverendo antiabortista PatrickMahoney, sono stati allontanati da Piazza Tiananmen scortati daagenti di polizia. Il trattamento, a quanto pare, si fa più asproquando a decidere di turbare il copione olimpico sono cittadinicinesi. Almeno due donne sono finite nell'elenco dei ricercati econdotte in commissariato nella serata di ieri e stamani dopoavere protestato per l'espropriazione delle loro abitazioni. Unadelle protagoniste, Zhang Ma, prima di riagganciare il telefonoha raccontato l'accaduto in fretta e furia sostenendo di esserecontrollata e di avere ricevuto il divieto di parlare con lastampa.E padre Romero? I suoi amici hanno fatto sapere che il reverendocaliforniano al momento preferisce nascondersi, ma il 24 agosto,al termine delle Olimpiadi, si consegnerà alle autorità diPechino. L'idea della colorita protesta - rivolta alla tutela deidiritti umani e civili in Cina - nacque sette anni fa, quando ilCio decise la sede dei Giochi del 2008. Martedì il compimento delpiano, con due stanze del Novotel Peace Hotel trasformate in unvero e proprio manifesto anti-cinese: sui muri delle stanzeslogan contro il governo di Pechino e richieste di rilascio dicinque attivisti locali, mentre sui letti il pastore-protestanteha lasciato fantocci macchiati di sangue. "Fuori uno", diceRomero prima di invocare, rivolto alla sua telecamera, la libertàdi culto per buddisti tibetani, musulmanu uiguri e seguaci delmovimento spirituale Falun Gong. "La libertà a loro fa paura",dice il predicatore, "e per loro intendo i comunisti cinesi". Ivertici della catena alberghiera 'colpita' non capiscono."Davvero non comprendiamo perché abbia fatto tutto questo", haspiegato un portavoce di Traders, costretta a spendere poco menodi mille euro per riportare le stanze alla normalità. "Quello chevogliamo - ha aggiunto il portavoce - è solamente trovare questapersona e chiedergli di pagare il conto".
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