Chiesa di san Romerio, pala va al restauro

Opera commissionata dai volontari di Tirano a Sterlocchi di Chiavenna Pittura storica di grande pregio artistico e ispirata a richiami devozionali

Da parecchio tempo volontari e soci dell’associazione San Romerio si sono posti l’ambizioso obiettivo di avviare attività di restauro della chiesa di San Romerio che si trova nel Comune di Brusio, in Svizzera, ma con un fortissimo legame con Tirano e il Tiranese. In particolare l’attenzione si è focalizzata sulla tela facente parte della pala d’altare che versava in un pessimo stato di conservazione.

Contributo Interreg Italia-Svizzera

Grazie al contributo del progetto Interreg Italia-Svizzera “ConValoRe - conservare e valorizzare nello spazio comune retico”, questo sogno ha cominciato a prendere corpo.

«Dopo un lunghissimo lavoro di ricerca, contatti, relazioni, fatto anche di lunghe attese, per le necessarie autorizzazioni e permessi, siamo approdati nella giornata di venerdì 7 ottobre ad un momento per noi essenziale – affermano dall’associazione San Romerio -: il trasferimento della tela da San Romerio al laboratorio di Ornella Sterlocchi. La restauratrice opera a Chiavenna nel campo del restauro di beni culturali con ottime referenze: la qualità tecnica è testimoniata anche dal fatto che la ditta Sterlocchi ha effettuato, alla basilica di Madonna di Tirano, con eccellenti risultati, il restauro di due grandi tele ad olio di indiscusso valore artistico del tardo cinquecento attribuite ad un pittore veneziano (scuola Bassanesca) “La salita di Noé e familiari sull’arca” e “Adamo ed Eva nell’Eden dopo il peccato”».

D’altro canto la tela di San Romerio merita non solo per il valore affettivo cui sono legati i soci del sodalizio, ma anche per il pregio artistico. Lo storico Gianluigi Garbellini, nel suo libro “Santa Perpetua e San Remigio”, scrive che «la tela ad olio raffigura la Madonna con il Bambino tra gli angeli con ai piedi i santi Remigio e Perpetua – si legge fra le pagine -. La Vergine, in veste bianca e manto azzurro, porge il divino bambino da uno scorcio di cielo sovrastante una architettura tipicamente settecentesca che fa da sfondo alle figure dei due santi».

«San Remigio, solenne nel volto incorniciato dalla barba, in panni liturgici rossi in onore della martire Perpetua, spalanca le braccia in atto di supplica e volge lo sguardo verso la scena celeste, mentre un putto poggiato su un libro chiuso alza verso di lui la mano sinistra e un secondo angelo gli regge il pastorale. Santa Perpetua, in ginocchio, in principesche vesti bianche e azzurre con il manto rosso ampiamente panneggiato, lo sguardo assorto, l’ovale del viso coronato da un diadema, tiene la mano destra sul petto, mentre con la sinistra regge la palma del martirio. Ai suoi piedi sono il libro della Passio e gli atti del suo processo». La pittura, che si ispira a chiari motivi devozionali con richiami agiografici e forse una punta di oleografia, dal punto di vista iconografico è composta e piacevole: le figure, dignitose, sono proporzionate e ben disegnate dentro spazi attentamente studiati secondo schemi di ascendenza settecentesca.

La data di esecuzione

Sulla copertina del volume posto ai piedi di San Remigio è scritta la data di esecuzione – 1817 – e sul cartiglio-segnalibro il nome dell’autore Domenico Faletti pinx. Si sa che è un pittore di Cividate Camuno che ha lasciato affreschi e la serie della Via crucis nella chiesa parrocchiale di Braone in Valcamonica.

L’associazione san Romerio non dimentica di citare anche la particolarità della collocazione dell’opera d’arte e della chiesa che la conserva: ci troviamo a 1800 metri circa di altezza, in un meraviglioso ambiente naturale intorno, la catena di montagne splendida cornice che corre tutta intorno, il lago di Poschiavo che sta ai suoi piedi. «La chiesa dedicata al santo ci rimanda a poco dopo l’anno mille – prosegue - e fa affiorare nella nostra memoria la profondità di secoli carichi di storia. Dal punto di vista pratico e organizzativo l’associazione San Romerio si pone, tra gli altri compiti, quello di far conoscere al maggior numero di persone questo luogo straordinario e di informarli sulla possibilità di trascorrervi un po’ di tempo. Qualcuno potrebbe scambiarci per albergatori o qualche cosa del genere. Niente di tutto questo. Considerato che la casa, situata vicino alla chiesa, appartiene al Comune di Tirano, ci è parso giusto destinare questo spazio, comunque pubblico, all’utilizzo di chiunque lo richiedesse, singoli o gruppi. Pertanto si può soggiornare nella casa di San Romerio gratuitamente, l’unico piccolo impegno economico richiesto è l’iscrizione all’associazione».

Tra i vari compiti, l’associazione deve provvedere al mantenimento e alla conservazione del posto, all’organizzazione logistica e funzionale, in modo tale che i fruitori possano trovare conforto e ristoro. Il periodo di apertura della casa è compreso indicativamente tra i primi di giugno e la fine di settembre.

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