Emozione ed applausi per Bennato
a Lecco, una serata di successi
senza tempo

Venerdì sera sul palco della Piccola il concerto 45 anni dopo quello allo stadio Rigamonti

Lecco

Aveva premesso ai lecchesi, 45 anni dopo il concerto allo stadio Rigamonti, che quello targato luglio 2025 sarebbe stato uno spettacolo rock&blues. E blues, ma soprattutto rock, è stato. Lo ha ribadito subito Edoardo Bennato all’inizio della serata sul palco della Piccola allestita per il debutto come area eventi con 2500 posti a sedere (e una fila di persone rimaste fuori ad aspettare) che lui al rock crede e sul rock non ha mai avuto dubbi. E non a caso ha iniziato le due ore di musica purissima con la canzone Medley, «Non abbi dubbi solo sul rock’n roll , non abbi dubbi mai» per proseguire su note più conosciute e di dichiarata denuncia sociale.

«Incredibile come Collodi 150 anni fa, avesse previsto personaggi come quelli che oggi sgambettano nei telegiornali – ha detto - .Il gatto e la volpe, mangiafuoco, il grillo parlante. Io ho voluto ribaltare la morale della fiaba: Pinocchio per essere normale doveva liberarsi dei fili e diventare un bambino, ma io credo che quando pensi di essere normale e ti metti in fila con gli altri, hai più fili di quanto tu possa immaginare»

E da qui una serrata sequenza di successi intramontabili accompagnati dalla sua Be Band di altissimo valore artistico, che Bennato, intramontabile armonica a bocca e chitarra in spalla, ha lasciato a lungo esibirsi da sola. Come nel brano “A Napoli 55”, un omaggio alle suo origini ma soprattutto alla musica (55 nella cabala, come il numero civico della sua via a Campi Flegrei). Era destino

Parole delicate sulla sua città, bellissima e piena di insidie, sulla sua storia di ragazzo che a 18 anni per cercare fortuna emigra a Milano a studiare architettura ma con l’unico chiodo in testa di cercare un produttore discografico e coronare il suo sogno e alla fine ce l’ha fatta (Cantautore) Ma parole anche di denuncia per la guerra («A cosa serve la Guerra»),( «Asia»), o contro la calunnia, («Calunnia» appunto sul l’aria di Puccini” la calunnia è un venticello”), ricordando il martirio di Enzo Tortora e anche di Mia Martini. Alle sue spalle le immagini di repertorio di quei giorni terribili dell’arresto del presentatore e della bellissima cantante. Un omaggio alla donna nelle vesti della fata turchina, il personaggio positivo di Collodi , la fata che con la femminilità e il suo spirito materno ci salva. «Nei paesi dove le donne vengono velate e censurate emerge tutta la ferocia e la distruzione del maschio»

E poi telefoni alzati con« L’isola che non c’è “e «Capitano uncino». E tanti applausi

Ma più che le parole è stata la musica a farla da padrona e lo hanno dimostrato i giovani (non molti per la verità , ma più del previsto) decisamente estasiati dal rock trascinante della Be Band, (Francesco Toni voce, chitarra, kazoo, Alex Ramieri batteria, Max Morelli chitarra solista, Max De Amicis sax, armonica, Adriano Candali tastiere e Stefano Bruno basso, stupiti di come successi di 50 anni possano essere ancora così attuali sotto ogni aspetto. Al termine tutti sotto il palco con Nisida per il calorosissimo bis.

Emozionato il sindaco Mauro Gattinoni per questo debutto estivo di “Scenario festival” nell’area eventi che sta prendendo forma : «Essere qui stasera è davvero tanto, una serata magnifica». La prova generale è decisamente riuscita.

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